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Nessuna traccia di caporalato è emersa nella gestione del centro di accoglienza straordinario per richiedenti asilo di Racconigi, in provincia di Cuneo. La sentenza del giudice Marco Toscano ha assolto l’ex responsabile del centro, Matteo Monge, per il quale la procura aveva richiesto una condanna a 1 anno, 5 mesi e 10 giorni di reclusione.

Il caso aveva sollevato delle polemiche riguardo al sistema di accoglienza per i richiedenti asilo, in particolare per il contributo economico che la cooperativa ’Liberitutti’, incaricata della gestione del centro nell’ex hotel Carlo Alberto, chiedeva agli ospiti per il pagamento delle spese di trasporto. Fino al 2018, per circa un anno, i richiedenti asilo impiegati nelle aziende agricole del Saluzzese avevano usufruito di un pullmino messo a disposizione dalla cooperativa per i trasporti.

Secondo Monge, i soldi raccolti venivano utilizzati come fondo per piccole spese extra, come l’acquisto di gelati settimanali o datteri per i ragazzi. L’ex responsabile ha ammesso di non aver mai reso conto di questi fondi e di aver mantenuto il sistema di pagamento anche quando le aziende agricole hanno iniziato a fornire autonomamente i trasporti. Monge ha spiegato che tale scelta era stata condivisa dal team del centro, che vedeva nel trasporto un valore pedagogico.

In un caso simile, il titolare di un’azienda agricola di Costigliole Saluzzo ha ammesso pagamenti in nero, ma il pm ha sottolineato che i richiedenti asilo lavoravano tra le 47 e le 57 ore settimanali, ben oltre le 36 ore previste dalla legge.

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