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 Un tragico episodio di violenza scosse la città si Torino quando Donaldi Frasheri, un uomo di 39 anni di origine albanese, fu assassinato con un colpo di pistola in quello che si rivelò essere un vero e proprio agguato punitivo. L’omicidio avvenne per strada, in seguito a un diverbio avvenuto poco prima nei pressi del bar Chic, nella zona Pozzo Strada.

Dopo anni di iter giudiziario, il processo d’appello bis si è concluso con l’assoluzione di tre connazionali della vittima, inizialmente accusati di concorso in omicidio volontario. La procura generale aveva richiesto per loro una condanna a 23 anni di reclusione, ma i giudici hanno ritenuto di non confermare la colpevolezza.

L’intera vicenda ebbe origine quando Frasheri accusò un uomo di infastidire una prostituta. Quest’ultimo, in risposta, organizzò una spedizione punitiva, coinvolgendo almeno sei persone. Il gruppo tornò sul posto e l’aggressione si consumò rapidamente: Frasheri fu colpito da un proiettile e brutalmente percosso con un manganello. Prima di perdere la vita, riuscì a riferire agli agenti di polizia che gli aggressori erano "gli albanesi".

In un primo processo d’appello, i tre uomini oggi assolti erano stati condannati a 23 anni di carcere, ma la Cassazione aveva successivamente annullato la sentenza, imponendo un nuovo giudizio. Per fare definitiva chiarezza sul caso, i giudici piemontesi hanno deciso di ascoltare anche cinque testimoni.

A rappresentare la difesa degli imputati sono stati gli avvocati Cosimo Palumbo, Enrico Calabrese, Severino Marcello, Ilenja Mehilli e Dario Vennettiello.

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