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Un detenuto del carcere di Cuneo si è tolto la vita all’interno della sua cella. A compiere l’estremo gesto un uomo italiano di 44 anni che era entrato nel carcere cuneese a fine marzo, in attesa di giudizio per maltrattamenti in famiglia e stalking. A renderlo noto è il segretario per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, Vicente Santilli. "Il personale di polizia penitenziaria è prontamente intervenuto tentando ogni possibile manovra di soccorso, in attesa dell’arrivo del medico di turno e, successivamente, del personale del 118. Purtroppo, ogni tentativo si è rivelato vano", ha spiegato. "È sempre doloroso, per chi lavora nel mondo penitenziario, trovarsi di fronte a simili tragedie che lasciano un senso di impotenza e di profonda amarezza - dice Santilli - Ma ancora una volta, siamo costretti a sottolineare quanto la questione del disagio psichico e del rischio suicidario all’interno degli istituti penitenziari rappresenti una vera emergenza nazionale". Da gennaio sono 27 i detenuti che nelle carceri italiane si sono tolti la vita. Non è più solo un problema di sovraffollamento carcerario con cifre che raggiungono in alcuni penitenziari oltre il 70% in più delle capienze consentite e non è neanche una questione solo di organici o di fatiscenza delle infrastrutture nonostante, l’emergenza riguarda l’assenza di una politica penitenziaria nazionale e in grado di produrre risultati concreti». Così Leo Beneduci segretario generale dell’Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria (Osapp).