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L’inflazione sembra non avere più terreno fertile a Torino. Almeno nel primo trimestre del 2025. Lo dicono i dati sui prezzi al consumo che indicano per la città della Mole un aumento dei prezzi pari a zero a marzo, così come già avvenuto nel mese di febbraio. Solo a gennaio si era registrato un aumento dello 0,6%, ma si era trattato di fatto di un caso isolato, dato che già il 2024 era stato un anno in cui i prezzi erano rimasti pressoché stabili, con un progresso tendenziale dello 0,9%.
Un cambio di scenario dunque dopo gli ultimi anni di forte progresso dei prezzi seguiti alla fase di uscita dalla pandemia, dal 2021 in poi, e una conferma sempre più evidente di un’economia sostanzialmente ferma.
Commentando i dati Istat sull’inflazione, il direttore dell’Ufficio Studi Mariano Bella, ha sottolineato che "L’inflazione di fondo si conferma, sui valori degli ultimi mesi al di sotto del valore soglia del 2% indicato dalla BCE. Il dato italiano rimane nettamente al di sotto della media dell’eurozona e si conferma tra i più contenuti dell’area". In questo contesto - ha aggiunto Bella - vanno segnalate le tensioni sugli alimentari, alla base dell’accelerazione rilevata sui prezzi del paniere dei beni e servizi acquistati in alta frequenza, una misura dell’inflazione suscettibile di influenzare negativamente la propensione al consumo delle famiglie. Le tensioni sull’energia riguardano, invece, il mercato regolamentato che in aggregato pesa sette decimi di punto sul totale consumi" - concludono da Confcommercio. Se ampliamo lo sguardo vediamo che la situazione si conferma in tutta Italia con dati di inflazione a marzo nelle città campione che - tranne il balzo di Venezia dello 0,7% - collocano gli incrementi tra lo 0,1 e lo 0,3%, con addirittura un calo dello 0,1% a Trento.
I prezzi al consumo e l’inflazione restano ora sotto stretta osservazione in vista dell’impatto che potrà avere questa fase di incertezza economico-sociale innescata dall’annuncio dei nuovi dazi dell’amministrazione statunitense Trump, poi sospesi per 90 giorni e la conseguente turbolenza sui mercati.

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