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Si è aperto in Corte d’Assise ad Alessandria il processo a Giovanni Salamone, il 61enne che il 16 ottobre 2024 uccise a coltellate nel sonno la moglie Patrizia Russo, 53 anni, nella loro casa a Solero (Alessandria). Dopo il delitto telefonò ai Carabinieri, autodenunciandosi.
La difesa - con gli avvocati Elisabetta Angeleri e Gianfranco Foglino - ha chiesto la perizia psichiatrica per accertare la capacità di intendere e volere dell’assistito al momento dei fatti. Movente? "Non esiste ragione. Quella notte Salamone aveva perso il lume della ragione", la tesi dei legali. Il giudice si è riservato di decidere all’esito dell’esame dei testimoni.
Sempre la difesa ha dato il consenso ad acquisire gli atti d’indagine contenuti nel fascicolo del pm, con le dichiarazioni a sit (sommarie informazioni testimoniali) dei testi.

Salamone, nella prima serata del 18 ottobre, poche ore dopo la convalida del fermo, ha tentato di togliersi la vita nella cella della casa circondariale ’Cantiello e Gaeta’ di Alessandria. Attualmente è rinchiuso nel carcere di Marassi a Genova.
"E’ molto scosso e la sua è una situazione pesante, anche dal punto di vista psicologico", sottolinea l’avvocato Foglino. "Oggi, con la figlia presente, nessuna parola", rimarca Angeleri.
Giuliana e il fratello Francesco si sono costituiti parte civile nel processo. Si torna in aula il 12 maggio per ascoltare i testimoni e l’esame dell’imputato.

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