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l ciclone che tra il 15 e il 17 aprile ha colpito il Piemonte è comparabile con le alluvioni del 1994 e del 2000. E’ quanto emerge dal rapporto di Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale) al vertice convocato oggi dal presidente della Regione Alberto Cirio con gli assessori Gabusi e Bussalino, i presidenti delle Province e i rappresentanti degli enti locali.
I valori massimi di precipitazioni si sono avuti sulle zone alpine di Torinese, Biellese e Verbano con valori compresi tra 300 e 400 millimetri e picchi di oltre 500 in poco meno di 72 ore. Sull’appennino Ligure accumuli superiori al 200 millimetri.
L’evento - spiega l’Arpa - è paragonabile all’alluvione del 13-16 ottobre 2000, anche se la durata è stata inferiore (72 ore rispetto a 96) e i valori massimi inferiori: nel 2000 si registrarono fino a 740 millimetri di pioggia a Bognanco (Vco) nel bacino del Toce, oltre 700 sui bacini di Orco e Stura di Lanzo e oltre 300 sul bacino della Dora Riparia.
Di conseguenza le portate massime dei fiumi furono superiori con 3.100 metri cubi al secondo a Tavagnasco (Torino) sulla Dora Baltea, 2300 a Torino Murazzi (contro gli attuali 1000). Tuttavia, se si considera la portata massima del Po alla chiusura del bacino piemontese ad Isola S. Antonio (Alessandria), nel 2000 si registrarono 10.500 metri cubi al secondo, di poco superiori agli attuali 10.300.