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Aumentano i reati in Italia, anche se siamo lontani dalle cifre horror di dieci anni fa. Lo sostiene il primo Rapporto Univ-Censis «La sicurezza fuori casa», realizzato su un campione di 1.000 italiani adulti. Nella poco felice classifica delle province e città metropolitane col maggior numero di reati denunciati Torino figura al quarto posto con 128.919 denunce, dopo Roma (271.033), Milano (226.230) e Napoli (132.809). Ordine che sembrerebbe fisiologico, visto che segue le dimensioni demografiche delle prime quattro città italiane.
Nel dossier Univ-Censis si evince un quadro-sicurezza che tiene fuori la città della Mole almeno dalle posizioni più calde, nonostante il caos in Barriera degli ultimi mesi, e dove invece spiccano altri capoluoghi.
In particolare, se si considera l’incidenza dei reati sulla popolazione, la provincia che presenta il valore più alto è Milano, dove nel 2024 si sono consumati 69,7 reati ogni 1.000 abitanti. Al secondo posto si trova Firenze con 65,3 reati denunciati e al terzo Roma, con 64,1 crimini sulla stessa quota di popolazione. Seguono Bologna (60,9 per 1.000 abitanti) e, a breve distanza, la provincia di Rimini con 60,3 reati ogni 1.000 abitanti. Il territorio dove i reati sono cresciuti di più nell’ultimo anno è Monza Brianza (+ 12,4% dal 2023 al 2024).
Nel 2024 - si legge nel report - in Italia sono stati denunciati 2.388.716 reati, in crescita del 3,8% rispetto al 2019 e del 2% rispetto allo scorso anno. Siamo però lontani dai 2.812.936 reati del 2014 ed è ancora presto per dire se la crescita a cui stiamo assistendo, sotiene il documento, sia solo una piega congiunturale o sia, invece, foriera di un vero e proprio cambio di ciclo.
Nel 2024 le rapine sono state 28.631, di queste 16.510 sono rapine in pubblica via, cresciute del 24,1% rispetto al 2019. I borseggi denunciati nel 2024 sono stati 140.690, in crescita del 2,6% rispetto al 2019, mentre gli scippi, che implicano un contatto diretto con la vittima per strapparle qualcosa dalla mano o di dosso, sono stati 13.474, in aumento del 7,9% rispetto al 2019. 

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