Pubbliredazionale Comunità Energetiche Rinnovabili in Italia: il bilancio e le nuove opportunità del primo semestre 2025 - solexpert.it
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Il ruolo delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) in Italia si consolida, ma resta ancora tanto da fare. Al 6 marzo 2025 i dati GSE parlano chiaro: solo 212 comunità attive su un obiettivo nazionale molto più ambizioso.

Il 2025, però, porta con sé innovazioni cruciali: più comuni possono ora partecipare, i tempi per aderire ai fondi PNRR si allungano e viene introdotto l’autoconsumo condiviso a distanza. Un quadro in evoluzione che rappresenta una concreta occasione di crescita per chi vuole scommettere sull’energia condivisa.


Le novità normative del 2025

Il 2025 ha introdotto importanti cambiamenti per favorire la crescita delle CER:

  • Ampliamento dei comuni beneficiari: la soglia demografica per accedere agli incentivi è stata innalzata da 5.000 a 30.000 abitanti, estendendo la possibilità di partecipazione a un numero maggiore di territori.
  • Proroga dei termini: la scadenza per la presentazione delle domande di accesso ai fondi PNRR è stata posticipata al 30 novembre 2025, offrendo più tempo per aderire alle iniziative.
  • Autoconsumo a distanza: è stata introdotta la possibilità per i membri delle CER di condividere l’energia rinnovabile anche se non si trovano nello stesso edificio o comune, aumentando la flessibilità e l’accessibilità.


Esempi virtuosi di CER in Italia

Nonostante le difficoltà, alcune realtà italiane hanno avviato con successo progetti di comunità energetiche:

  • Torino: la parrocchia della Santa Famiglia di Nazareth ha creato la CER Vallette, coinvolgendo otto famiglie in difficoltà economica e installando un impianto fotovoltaico da 20 kWp sul tetto della chiesa.
  • Cagliari: l’amministrazione comunale ha promosso una CER che coinvolge 40 edifici scolastici e famiglie a basso reddito, finanziata con 410.000 euro provenienti da fondi europei.
  • Quiliano e Vado Ligure: un gruppo di aziende ha costituito una CER con un impianto fotovoltaico da 1 MW, beneficiando anche i comuni attraverso accordi economici.
  • Asti: la Provincia ha avviato un progetto di partenariato pubblico-privato coinvolgendo 111 piccoli comuni, con l’obiettivo di installare impianti per una potenza complessiva di quasi 9 MW.


Solexpert: quando la collaborazione diventa energia

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