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Avrebbero usato una carrozzeria di Venaria per denunciare sinistri mai avvenuti o per rendere ancora più gravi i danni reali alle auto, in modo da ottenere rimborsi. I carabinieri della compagnia di Venaria Reale, nel torinese, hanno eseguito un’ordinanza di misure cautelari nei confronti di due persone nell’ambito di un’indagine su un’associazione creata - secondo gli investigatori - per realizzare truffe ai danni delle compagnie assicurative. Uno degli indagati è stato sottoposto alla custodia cautelare in carcere, l’altro agli arresti domiciliari. Altre sei persone risultano indagate a piede libero. Le indagini erano partite nel maggio 2023, quando i familiari di uno degli indagati, un 34enne ora sottoposto agli arresti domiciliari, segnalarono il suo allontanamento da casa: rintracciato ad Aosta, l’uomo aveva raccontato di essere andato via per problemi legati alla gestione dell’attività della carrozzeria di cui era titolare. Problemi che erano nati dopo l’assunzione di un conoscente, oggi destinatario della misura in carcere, che all’epoca dei fatti era sottoposto all’affidamento in prova. L’uomo, dopo avergli estinto un debito, di migliaia di euro, aveva in cambio prima preteso di entrare in società al 50%, per poi diventare titolare unico, rimanendo sulla carta dipendente, beneficiando degli introiti e senza versare denaro. Secondo gli inquirenti si trattava di una vera e propria estorsione. Dalle indagini è emerso un modus operandi ricorrente: venivano individuate auto di interesse e i proprietari - familiari, amici o conoscenti degli indagati- venivano contattati per inserire i veicoli in pratiche di richieste risarcitorie. In presenza di polizze che coprivano eventi atmosferici o vandalismi, sarebbero state presentate richieste danni, seguite da ulteriori denunce per atti vandalici. Nei casi in cui fosse necessaria una riparazione, veniva simulato un sinistro con un’altra vettura a disposizione del gruppo, coperta da polizza casco. L’indagine, coordinata dalla procura di Ivrea, ha portato anche al sequestro preventivo di 45.800 euro in contanti, quattro auto e sette orologi di lusso per un valore complessivo di circa 150mila euro.
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