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È iniziato oggi a Torino il processo a carico di un giovane italiano accusato di aver aggredito la sua ex fidanzata e, successivamente, di averla perseguitata nel tentativo di riconciliarsi. I motivi dell’aggressione non sono ancora stati chiariti. La giovane donna, 23 anni, residente in un Comune della collina torinese, si è costituita parte civile con l’assistenza dell’avvocata Francesca Violante.

I fatti risalgono all’estate del 2022, quando entrambi lavoravano in un villaggio turistico in Sardegna. Secondo quanto riportato dalla presunta vittima, durante una serata il ragazzo, in stato di ebbrezza, l’avrebbe improvvisamente afferrata per il collo in una delle stanze della struttura. "Dopo quell’episodio ho deciso di lasciarlo – ha raccontato in aula – e sono partita con mio padre per qualche giorno di riposo all’estero. Non uscivo nemmeno dalla stanza: avevo dolori ovunque e, a causa delle ecchimosi, non riuscivo nemmeno a deglutire."

La ragazza pensava che la rottura sarebbe stata accettata, ma presto si è accorta di essere pedinata. "Lo vedevo aggirarsi spesso nei pressi della mia abitazione. A quel punto ho capito che la situazione mi stava sfuggendo di mano."

Il 20 settembre, il giovane si è presentato sotto casa sua con un mazzo di fiori, ma l’incontro è stato interrotto dall’intervento dei carabinieri, chiamati dalla famiglia della ragazza. Uno degli agenti ha raccontato: "Sembrava calmo, diceva solo di voler chiarire. Ma lei era molto scossa, non voleva nemmeno guardarlo. Alla fine se ne andò in taxi."

In seguito, il ragazzo ha cercato di contattare amici della ex fidanzata attraverso i social per scusarsi. "Mi ha scritto su Instagram – ha raccontato un ex compagno di scuola – spiegando che quella sera era ubriaco e stava attraversando un periodo difficile dopo la morte del padre." Un’amica della ragazza ha invece ricevuto messaggi nel cuore della notte, in cui il giovane cercava di spiegare le sue azioni e chiedeva scusa anche a lei. La testimone, insospettita dal contenuto, ha fatto degli screenshot e li ha consegnati ai carabinieri il 12 ottobre.

Il processo è ora nelle fasi iniziali e dovrà chiarire le responsabilità dell’imputato, tra violenza e comportamenti persecutori.

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