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Il Piemonte si conferma tra le regioni italiane più all’avanguardia nel campo della sanità digitale. Nel corso del primo semestre dell’anno ha preso il via il collaudo dell’Infrastruttura Regionale di Telemedicina (Irt), che consentirà alle aziende sanitarie locali di iniziare a utilizzare i nuovi servizi di telemedicina entro la fine del 2025.

“Si tratta di un traguardo significativo per l’evoluzione del sistema sanitario piemontese – sottolinea Federico Riboldi, assessore alla Sanità della giunta Cirio –. L’obiettivo è costruire una rete moderna e ben distribuita che supporti i professionisti della salute e garantisca servizi efficienti anche ai cittadini residenti nelle aree più remote. La telemedicina dovrà rappresentare una componente essenziale della medicina territoriale, e l’Irt è lo strumento con cui intendiamo portare le cure direttamente nelle case dei cittadini.”

L’infrastruttura prevede l’attivazione di servizi fondamentali come la televisita, il teleconsulto, la teleassistenza e il telemonitoraggio, accompagnati da tutte le funzionalità di supporto necessarie. Questo ambizioso progetto è reso possibile grazie a un finanziamento di 39 milioni di euro provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).

Come spiegato dal direttore generale di Azienda Zero, Adriano Leli, il collaudo ha preso il via presso l’Ospedale Mauriziano di Torino, individuato come struttura pilota. Qui sono stati condotti i primi test sui servizi di televisita e teleassistenza, che rappresentano le basi minime per la futura implementazione su larga scala della telemedicina regionale.

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