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Diventerà la decima igp del Piemonte, Indicazione Geografica Protetta. Stiamo parlando del Giandujotto di Torino, un cioccolatino a forma di prisma a base rettangolare composto con cioccolata denominata gianduja e che si produce a Torino. Questo cioccolatino è uno dei simboli della città e del Piemonte. La domanda di registrazione, che segna l’avvio ufficiale dell’iter nazionale per il riconoscimento Igp, è stata pubblicata il 29 maggio 2025 sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica Italiana. Saliranno così a 90 i prodotti piemontesi a denominazione d’origine tutelata fra Dop, Denominazione di Origine Protetta, Igp, Indicazione Geografica Protetta, Docg, Denominazione di Origine Controllata e Garantita, Doc, denominazione di origine controllata e Ig, Indicazione Geografica. Il disciplinare di produzione, già approvato dalla Regione Piemonte, era stato presentato lo scorso marzo al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste dal Comitato Giandujotto di Torino, che riunisce circa 40 tra artigiani e aziende del settore, presieduto dal maître chocolatier Guido Castagna e con il coinvolgimento della storica azienda Lindt-Caffarel. I funzionari del Ministero hanno verificato la conformità del disciplinare ai metodi tradizionali di produzione durante una riunione di pubblico accertamento, confermandone la validità. Il percorso per l’ottenimento dell’Igp era stato avviato nel 2017, ma il progetto aveva subito una lunga battuta d’arresto dopo alcune osservazioni presentate dal gruppo svizzero. Tra i punti centrali del documento, infatti, c’è l’esclusione del latte in polvere - coerentemente con le tecniche ottocentesche di produzione che si intende appunto salvaguardare - e l’obbligo di utilizzare una determinata percentuale di Nocciola Piemonte Igp. Fondamentale nel superare le criticità il supporto tecnico e istituzionale della Fondazione Qualivita, che ha seguito il dossier per conto del Ministero guidato da Francesco Lollobrigida. In assenza di opposizioni, il dossier pubblicato in Gazzetta Ufficiale sarà ora trasmesso alla Commissione europea, che avvierà la fase istruttoria a livello comunitario per il riconoscimento ufficiale dell’Igp.
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