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Durante l’audizione odierna nelle Commissioni Ambiente e Agricoltura del Consiglio regionale, è emersa la richiesta da parte degli agricoltori e degli operatori commerciali che lavorano con la canapa industriale: viene chiesto alla Regione l’istituzione di un tavolo di lavoro finalizzato a individuare regole transitorie e a prevedere forme di ristoro economico. Questa necessità nasce a seguito dell’approvazione di un articolo del Decreto sicurezza che vieta tutte le attività connesse ai fiori di canapa.
I produttori hanno tenuto a sottolineare che la canapa da loro coltivata e commercializzata non ha proprietà psicotrope e quindi non può essere associata a sostanze stupefacenti.
Storicamente, fino agli anni Cinquanta, l’Italia era seconda a livello mondiale nella produzione di canapa industriale, con il Piemonte – e in particolare la zona di Carmagnola – riconosciuto come uno dei territori di eccellenza per la qualità della fibra, utilizzata soprattutto per la fabbricazione di cordami. Oggi, tuttavia, l’impiego della canapa si è ampliato, includendo settori come l’alimentare, la cosmetica, il tessile e l’edilizia. In Piemonte, il comparto occupa circa 1200 persone e genera un indotto economico stimato intorno ai 25 milioni di euro.