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Si è aperta in tribunale a Cuneo l’udienza preliminare per i 14 indagati nell’inchiesta sulle violenze avvenute nel carcere di Cerialdo. Tra loro ci sono i sei agenti di polizia penitenziaria a cui la procura contesta il reato di tortura. Per la ex comandante, l’ipotesi è di omissione d’atti d’ufficio. Altri sette indagati, tra cui un medico dell’istituto penitenziario cuneese, sono accusati di vari reati tra cui falso e lesioni. Le persone offese sono detenuti di nazionalità pakistana. Insieme a loro si è costituito in giudizio il garante regionale dei detenuti, presente in tribunale. L’episodio più grave tra quelli contestati è la presunta spedizione punitiva avvenuta nel padiglione "Gesso" la notte tra il 20 e il 21 giugno 2023, con calci e pugni al volto dei reclusi che protestavano battendo sui blindi. Oltre a questo, agli indagati vengono ricondotti altri episodi di violenza denunciati tra l’ottobre del 2021 e l’aprile del 2022. Il gup ha aggiornato l’udienza al prossimo 4 luglio, per la decisione sui rinvii a giudizio. Entro quel termine, i difensori saranno chiamati a pronunciarsi su eventuali richieste di riti alternativi. 

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