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Il sindaco di Nichelino, Giampiero Tolardo, interviene con fermezza sui social dopo che alcune immagini della città sono apparse sulla pagina “Welcome to Favelas”, accompagnate da commenti critici sulla situazione di una zona periferica del comune. La segnalazione, inviata da un residente, denunciava la presenza di camper, associati a degrado, insulti, minacce, furti e presunti episodi di tensione, sostenendo che l’unico modo per attirare l’attenzione fosse quello di “passare dalla gogna mediatica”.
Una rappresentazione che il primo cittadino non ha accettato passivamente. In un messaggio diretto alla piattaforma social, Tolardo ha voluto chiarire la posizione dell’amministrazione e l’operato delle forze dell’ordine: «Non capisco i toni della segnalazione – ha scritto – considerando che appena giovedì, appena venuto a conoscenza della presenza di quei camper, ho immediatamente chiesto l’intervento dei carabinieri, che sono prontamente intervenuti e hanno risolto la situazione».
Tolardo ha ricordato come fenomeni simili non siano esclusivi di Nichelino, ma comuni a molte realtà urbane, e che nella sua città si cerca sempre di intervenire con tempestività. «È per questo – ha aggiunto – che trovo ingiusto e fastidioso il paragone con una favelas: Nichelino non lo è, e non merita questa etichetta».
La replica da parte della pagina “Welcome to Favelas” non si è fatta attendere. In una nota, i gestori hanno spiegato che la loro intenzione non è quella di denigrare i territori, ma di favorire un dialogo diretto tra cittadini e istituzioni: «Il nostro obiettivo non è attaccare, ma offrire uno spazio a chi ha poche possibilità di far sentire la propria voce. Il termine ‘favelas’ è usato in senso ampio, come simbolo di disagio e marginalità da affrontare».
Il botta e risposta accende così i riflettori su una questione più ampia: la gestione del disagio nelle periferie urbane, il ruolo delle istituzioni e la responsabilità della comunicazione sociale, tra denuncia e collaborazione.