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E’ cominciata a Torino la battaglia legale contro lo sgombero di Askatasuna. Due cittadini che hanno fatto parte del Comitato dei proponenti del ’patto’ con il Comune, hanno chiesto a Palazzo Civico, alla questura e alla prefettura il cosiddetto "accesso agli atti" che hanno preceduto l’operazione del 18 dicembre delle forze dell’ordine. In base alle norme, la pubblica amministrazione ha tempo 30 giorni per accettare o respingere (anche tacitamente) la richiesta; nel secondo caso è possibile rivolgersi al Tar. I due ’proponenti’ sono assistiti dall’avvocato Valentina Colletta. L’obiettivo della richiesta di accesso agli atti è di ricostruire i tempi e le modalità dello sgombero (comprese le comunicazioni che hanno riguardato questura, Comune e i due istituti scolastici della zona che la mattina del 18 dicembre hanno chiuso per ragioni di sicurezza pubblica). I proponenti intendono verificare "limiti e legittimità" dell’intervento della polizia per "fare valere, eventualmente, la tutela delle prerogative e dei diritti" del Patto di collaborazione siglato il 15 maggio 2025 per la cogestione di una parte del piano terra e dell’area esterna della palazzina di corso Regina Margherita dove l’immobile era insediato.
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