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400 mila imprese in meno in 10 anni in Italia, 43 mila in meno in Piemonte. Sono i numeri della crisi dell’artigianato. Lo rende noto CNA Piemonte. Un’emorragia che non è più un segnale d’allarme, ma un grido disperato che le istituzioni devono ascoltare e affrontare con misure concrete. La crisi si traduce anche in numeri recenti. Secondo i dati diffusi da EBAP sull’utilizzo del Fondo di solidarietà bilaterale dell’artigianato (la cassa integrazione del mondo artigiano), nel primo semestre del 2025 la cassa integrazione è aumentata del 42% rispetto allo stesso periodo del 2024. Hanno pagato il prezzo più alto 1.727 imprese e 8.333 lavoratori, in particolare nei comparti orafo, tessile e automotive. Analisi indipendenti confermano l’allarme. L’indagine della CGIA di Mestre mostra che l’artigianato è tra i settori più vulnerabili alla stagnazione economica, al calo della domanda e ai costi crescenti. A questo si aggiunge il Business Scan di SevenData, secondo cui quasi un’impresa su cinque in Piemonte (19,9%) è a rischio insolvenza nei prossimi 12 mesi. Non si sta parlando di chiusure già avviate, ma di un rischio sistemico che può travolgere interi comparti e territori. Tutte le rilevazioni convergono: è stato definito punto di non ritorno. Se non si interviene adesso, l’artigianato rischia di collassare definitivamente. Le richieste del settore sono note e urgenti: Transizione energetica sostenibile e accessibile. Credito agevolato e rapido per sostenere le aziende e sblocco della rottamazione quinquiès attualmente in discussione. Formazione professionale per colmare la mancata corrispondenza di competenze. Sburocratizzazione reale, per liberare le energie imprenditoriali. A questo si aggiunge la necessità di un aggiornamento della legge quadro sull’artigianato, ferma al 1985. per cercare una boccata d’ossigeno, CNA propone sei pilastri fondamentali:
1. Tutela e valorizzazione dei prodotti artigianali tramite indicazioni geografiche
2. Sostegno al passaggio generazionale (oggi solo 1 impresa su 3 riesce a trasmettere l’attività)
3. Innovazione tecnologica e adozione dell’Intelligenza Artificiale
4. Riduzione del gap energetico con i competitor europei, anche attraverso il Piano Transizione 5.0
5. Facilitazione dell’accesso all’export per chi non è digitalizzato
6. Ridefinizione normativa e fiscale del perimetro artigiano
La Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa Piemonte lancia un appello chiaro: non c’è più tempo. Senza misure immediate e coraggiose, l’artigianato rischia di scomparire. Con esso svanirà una parte essenziale dell’economia, della cultura e dell’identità del nostro Paese.
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