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Viktor Ulinici lanciò una bici sui Murazzi colpendo uno studente universitario siciliano, Mauro Glorioso, che rimase paralizzato. A distanza di un anno trascorso in carcere, Ulinici si dichiara pentito e chiede il rito abbreviato, aprendo la porta alla possibilità di accedere al nuovo istituto della giustizia riparativa.

Nel corso dell'interrogatorio finale, l'avvocato del giovane, Luigi Tartaglino, ha dichiarato che Ulinici ha ribadito il suo profondo dispiacere per l'azione commessa quella notte fatale del gennaio 2023.

Il processo assume contorni più complessi con la figura di Sara Cherici, l'altra maggiorenne coinvolta nell'incidente. Mentre Ulinici si pente, Cherici si divide tra la richiesta di giustizia riparativa e la volontà di affrontare un processo ordinario senza ammettere alcuna responsabilità. Cherici, a differenza di Ulinici, dunque, rischia il processo e, di conseguenza, una eventuale condanna più severa.

Simona Grabbi, avvocata di Glorioso e dei suoi genitori, ha già espresso un parere negativo riguardo alla richiesta di giustizia riparativa da parte di Cherici, simile a quanto fatto precedentemente con i tre minorenni coinvolti, i quali hanno poi subìto pesanti condanne, da sei a nove anni di reclusione. Il fratello di Mauro ha giustificato il rifiuto della famiglia sottolineando che la gravità dell'atto richiede almeno una richiesta di scuse da parte degli autori.

Luigi Tartaglino, l'avvocato di Ulinici, ha una visione diversa della situazione. Sottolinea che gli eventi della notte in questione devono essere analizzati nel contesto più ampio della società, portando alla riflessione sulla responsabilità non solo individuale, ma anche collettiva. "Siamo molto dispiaciuti per quello che è successo per la gravità del fatto perché siamo consapevoli che è un fatto gravissimo", ha dichiarato l'avvocato.

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