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Si chiama Pulse ed è uno studio che aiuta a seguire meglio i pazienti dopo un intervento al cuore. Il lavoro è della Cardiologia universitaria della Città della Salute e della Scienza di Torino diretta dal professor Gaetano Maria De Ferrari ed è stato presentato al Congresso Europeo di Cardiologia ospitato a Madrid. Lo studio ha coinvolto 600 pazienti sottoposti ad angioplastica e posizionamento di stent sulla principale arteria del cuore, il tronco comune coronarico. I risultati mostrano che un controllo di routine con Tac coronarica non riduce la mortalità, ma diminuisce in modo significativo il rischio di infarto miocardico nei 18 mesi successivi rispetto al solo follow-up basato sui sintomi. Lo studio è stato finanziato dal ministero della Salute e coordinato dalla Cardiologia dell’ospedale Molinette con il professor Fabrizio D’Ascenzo della Città della Salute e Università di Torino, il professor Gianluca Campo dell’Università di Ferrara e il dottor Enrico Cerrato dell’ospedale San Luigi di Orbassano. Hanno partecipato quindici cardiologie italiane e internazionali. In Piemonte, anche gli ospedali Giovanni Bosco, Maria Vittoria e Rivoli, con i rispettivi Istituti di Radiologia. Presentato dal dottor Ovidio De Filippo della Cardiologia delle Molinette, è stato commentato dal professor Gregg Stone di New York, il massimo esperto mondiale di cardiologia interventistica. I risultati sono stati pubblicati in contemporanea sul Journal of the American College of Cardiology, una delle riviste scientifiche internazionali più autorevoli del settore.
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