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In fuga da Mariupol e Kryvyi Rih, hanno viaggiato per tre giorni sotto le bombe russe per raggiungere Leopoli e il confine con la Polonia dove c’è il punto di raccolta per i profughi. E oggi, grazie alla Fondazione Aief che ha portato a compimento la sua seconda missione umanitaria, cinquanta bambini ucraini accompagnati dalle loro mamme e da un papà sono finalmente giunti a Torino. L’accoglienza è ora coordinata dalla protezione civile della Regione Piemonte. "Non ci sono parole idonee per descrivere le storie di chi ha lasciato tutto per fuggire dalla morte e dalla guerra", commenta il presidente della Fondazione, Tommaso Varaldo. Tra le mamme ci sono un'insegnante di fisica alle scuole superiori, un'impiegata comunale, una commessa, una logopedista, un operaio, molti di loro con più di tre figli e molte vedove. L'impegno per i bambini ucraini di Aief, che hanno portato in Ucraina quasi dieci tonnellate di beni di prima necessità, continua anche con la messa in campo di progetti psicosociali di prima accoglienza, di insegnamento della lingua italiana e di sostegno all'inserimento scolastico.

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