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Davanti al giudice il giovane nobile confessa. Pietro Costanzia di Costigliole, 23 anni, discendente di un ramo di un’antica famiglia piemontese, ha sostanzialmente ammesso di essere coinvolto nell’aggressione del coetaneo rimasto ferito da colpi vibrati con un machete lo scorso 18 marzo in una strada periferica di Torino.

L’occasione è stata l’udienza di convalida del fermo. Quanto al motivo, per ora sembra circoscritto alla gelosia: le amiche dei due ragazzi (vittima e aggressore) si conoscono bene e si sarebbero scambiate una confidenza che ha provocato lo scatto di rabbia. Ma gli investigatori continuano a lavorare anche su altre ipotesi. 


L’indagine oggi ha portato a un nuovo sviluppo: è stato fermato e portato in questura Rocco Costanzia di Costigliole, fratello di Pietro, la cui famiglia ha indicato come difensore l’avvocato Giuseppe Del Sorbo. La polizia stava cercando il complice dell’aggressore, l’individuo che era arrivato con lui sul luogo dell’agguato alla guida di uno scooter T-Max.



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