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Si è conclusa con nove misure cautelari interdittive e il sequestro preventivo di undici veicoli, l’attività investigativa avviata nell’aprile 2023 dai carabinieri, a carico di presunti "caporali" attivi nel settore della viticoltura nelle Langhe.
I destinatari del divieto temporaneo di esercitare attività professionale sono quattro cittadini macedoni, quattro albanesi e un tunisino: sono accusati di aver occupato alle proprie dipendenze lavoratori non in regola con il permesso di soggiorno, in aziende agricole operanti nei vigneti delle province di Cuneo, Asti e Alessandria.
L’indagine, condotta dai carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Cuneo e del comando provinciale, con l’ausilio di ispettori del lavoro e mediatori culturali dell’Oim (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni) ha permesso di individuare "un quadro diffuso di sfruttamento lavorativo" in tutta la zona di Alba (Cuneo) e territori limitrofi.
Sono stati identificati in tutto 40 lavoratori vittime di sfruttamento, provenienti prevalentemente dall’Africa. Per trenta di loro è stato chiesto e ottenuto il nullaosta al rilascio del permesso di soggiorno per grave sfruttamento lavorativo e alcuni sono stati inseriti in progetti Sai. Tra questi gli immigrati che avevano trovato riparo in accampamenti di fortuna lungo il fiume Tanaro.