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Nel carcere di Saluzzo, in provincia di Cuneo, da alcuni giorni i detenuti appartenenti al circuito ’Alta Sicurezza’, la maggioranza ergastolani, si rifiutano di rientrare nelle proprie celle. A denunciarlo in una nota è l’Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria (Osapp). La protesta è iniziata il 25 aprile, quando dodici detenuti non sono rientrati perché non intendevano essere assegnati a celle diverse al termine dell’isolamento. "Si sono "accampati" nel corridoio della sezione del reparto di isolamento e hanno desistito alle ore 2:30 del 26 aprile - spiegano dall’Osapp -. Si è evitato il peggio solo grazie alla continua mediazione del personale di polizia penitenziaria".
"Sempre il 26 aprile, quattro detenuti dello stesso istituto, anch’essi appartenenti al medesimo circuito ’Alta Sicurezza’, si sono rifiutati di rientrare in cella - continua la nota - anche oggi i quattro detenuti continuano imperterriti nella loro protesta".
Per il sindacato "la situazione della casa di reclusione di Saluzzo sta diventando ogni giorno sempre più pericolosa: oltre ad essere messa a repentaglio la sicurezza e l’ordine dell’istituto, è minata anche l’incolumità fisica degli agenti di polizia penitenziaria che vi prestano servizio. Il personale è completamente abbandonato a se stesso in assenza dei vertici dell’istituto - conclude l’Osapp - gli stessi detenuti spadroneggiano a tutto campo e il loro agire è in violazione delle regole e delle norme".