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Per i negozianti torinesi è allarme sicurezza. Un commerciante su quattro è preoccupato dall’aumento di furti e spaccate registrati negli ultimi mesi in diverse zone di Torino, dalla periferia al centro. Il dato, estrapolato dall’indagine trimestrale di Ascom Confcommercio sull’andamento del terziario, genera ansia e nel contempo fa riflettere sulla necessità di una maggiore collaborazione con le forze dell’ordine. A far paura sono soprattutto i ladri, ma anche le frodi informatiche, temute dal 31% dei piccoli imprenditori, così come le spaccate e gli atti vandalici, che spaventano il 28% degli esercenti. Il crescente senso di insicurezza ha portato molti commercianti ad adottare contromisure costose: più del 70% di loro ha investito risorse in sistemi di videosorveglianza e allarmi antifurto, spese che hanno pesato sui ricavi del 2023 di circa il 4,5%. Riparare i danni spesso costa molto, troppo per gli esercenti che vedono le loro entrate rimanere stabili, sì, ma non crescere significativamente. La fotografia scattata da Ascom descrive una situazione sostanzialmente ferma per il 51% dei piccoli imprenditori, in miglioramento solo per il 24% di loro. Ma le aspettative per il secondo trimestre dell’anno sono in salita, complice la stagione estiva e il suo effetto positivo sul terziario. A inizio anno, invece, la fiducia di imprenditori e commercianti sull’andamento economico della propria attività economica ha visto una leggera flessione rispetto all’ultimo trimestre 2023, ma viene comunque definita ‘stabile’ o ‘migliore’ dal 75% degli intervistati. Il trend è destinato a tornare sui livelli di fine anno entro giugno.
Stessa tendenza anche per i ricavi: il 74% degli intervistati ritiene che saranno ‘uguali’ o ‘migliori’ rispetto alla fine del 2023. L’indice di fiducia è previsto in aumento da 45 a 50 nel mese di giugno. Non cambia nemmeno la situazione occupazionale per l’80% degli imprenditori, ma ci si aspetta una flessione nel trimestre successivo. Sarebbe la prima volta da più di un anno, e non sarebbe una buona notizia, così come non lo sono le difficoltà creditizie segnalate dalla maggior parte delle attività: sta infatti aumentando il numero di imprese che chiede credito per realizzare investimenti, con una percentuale che passa dal 20% di fine 2023 al 29% nel primo trimestre 2024.

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