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Era successo solo una volta dal dopoguerra, che Verbania perdesse il suo ruolo di roccaforte rossa del Piemonte: ai ballottaggi delle elezioni comunali del 22 e 23 giugno ha vinto Giandomenico Albertella con il 51,86% dei voti. Architetto di 65 anni vicino a Lega e Fratelli d’Italia, ha battuto il dem schleiniano - esponente di un campo allargato anche al Movimento 5 Stelle - Riccardo Brezza, 33 anni, che si è fermato al 48,14%. Un esito simile, ma di certo più prevedibile, anche a Vercelli, dove a spuntarla è stato Roberto Scheda: 54,19% dei voti al candidato di destra, supportato da Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega. Al secondo posto si è posizionato Gabriele Bagnasco, che ha raccolto il 45,81% dei voti, con l’appoggio di Partito Democratico e Alleanza Verdi E Sinistra.
Il centrosinistra ha invece trionfato a Rivoli, la città più grande alla prova di questa tornata elettorale, già espugnata cinque anni fa dal centrodestra con Andrea Tragaioli. Qui, dove il campo largo non è stato fatto, il candidato dem Alessandro Errigo ha vinto con un vantaggio di oltre 2.500 voti sul sindaco uscente. Un risultato che fa gioire l’ala riformista del Pd, al pari della vittoria del dem Luca Torella a Leinì, che con il 52% scalza dalla poltrona di sindaco l’uscente Renato Pittalis, civico ma vicino al centrodestra. A Giaveno si è imposta invece la Lega con il vicesindaco Stefano Olocco che ha ottenuto il 59% dei voti, sostenuto dal primo cittadino uscente Carlo Giacone. Al suo sfidante Alberto Biddoccu (che si è fermato al 41% delle preferenze), appoggiato dai due ex sindaci ed esponenti di Azione Daniela Ruffino e da Osvaldo Napoli, non è bastato l’apparentamento con la lista civica di Edoardo Favaron (il candidato del centrosinistra) per avere la meglio sull’avversario. 

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