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Dopo una notte che nelle carceri torinesi si è trasformata in rivolta, la Procura dei minori ha aperto un’inchiesta per devastazione e resistenza a pubblico ufficiale. Per il momento il fascicolo è contro ignoti. In questa calda estate, la situazione si sta trasformando in un’emergenza forse senza precedenti, almeno in tempi recenti. Nella notte tra il 1 e il 2 agosto i detenuti del carcere minorile Ferrante Aporti hanno dato vita a una sommossa, a cui molto probabilmente hanno preso parte tutti e 52 gli ospiti della Casa Circondariale.

Una devastazione totale, di tutti gli uffici, della sala regia, dei bagni, corridoi, con due incendi appiccati in palestra, e il conseguente fumo che ne è sprigionato. Tutto raso al suole, sono rimaste solo macerie e oggetti rotti. Gli agenti di Polizia Penitenziaria sono riusciti a far salire alcuni detenuti e ne sono rimasti altri muniti di spranghe e suppellettili vari. Le forze dell’ordine sono intervenute all’esterno, riuscendo a impedire un’evasione, probabilmente obiettivo primario del gruppo. Diversi sono i ragazzi e le guardie finite in ospedale per intossicazione.

Questo è il momento delle identificazioni, perché la Procura di Torino, con il pm Gianfranco Colace e l’aggiunta Patrizia Caputo, e la procura dei minori, guidata da Emma Avezzù, raccolgono testimonianze. Sulle loro scrivanie Stanno arrivando in queste ore le relazioni degli agenti della penitenziaria. gli investigatori stanno procedendo direttamente all’identificazione dei rivoltosi grazie anche ad alcuni video pubblicati direttamente dai detenuti su TikTok proprio durante i momenti clou della sommossa. Si cercano inoltre i telefoni cellulari dei ragazzi, detenuti in carcere illegalmente. Uno dei nodi cruciali da chiarire, sul fronte delle indagini, è la concomitanza tra le due rivolte, perché negli stesi istanti, la sera del primo agosto una violenta protesta si consumava anche tra le mura del carcere Lorusso e Cutugno di Torino, nel padiglione B, dove alcuni detenuti hanno cercato di sfondare i cancelli e hanno acceso un fuoco. Il sospetto degli inquirenti è che fosse tutto organizzato con lo scopo di disperdere la polizia per favorire un’evasione al minorile. Ipotesi non ancora ufficializzate, ma che corrono tra gli agenti della penitenziaria e i parenti dei minori al Ferrante Aporti. Parallelamente, quindi, vanno avanti anche le indagini sulla rivolta delle Vallette. Ma questa è una questione che è finita ben oltre le mura carcerarie, iniziando giù a smuovere polemiche e stimolare il dibattito pubblico. Dopo le tensioni si è svolta una riunione del Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduta dal prefetto, Donato Cafagna, per fare il punto sulla situazione sulla sicurezza delle carceri nella Città metropolitana di Torino. “In questo contesto, - spiegano dalla prefettura - sono stati potenziati gli strumenti operativi finalizzati ad attuare, in tempi ristretti e immediati, il coordinamento tra amministrazione penitenziaria e forze di polizia e gli Enti di soccorso pubblico e sanitario, orientato a realizzare un intervento rapido ed efficace a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica".

Intanto la giornata di ieri si è portata dietro ancora strascichi dopo la complessa notte torinese, tra i corridoi della strutture si sentiva ancora un forte odore di bruciato, lasciato in eredità dai roghi appiccati in alcune sezioni. In quei corridoi del Ferrante Aporti sono arrivati in visita i garanti dei detenuti di Torino e del Piemonte, Monica Gallo e Bruno Mellano. Ad accoglierli una battitura e il tentativo di inscenare una nuova protesta. in dodici si sono barricati nell’aula di teatro, ma gli agenti li hanno convinti a tornare nelle loro celle.

"Ho scritto al ministro Carlo Nordio per riaprire un confronto sul tema, a un anno dalla sua visita - afferma il sindaco Stefano Lo Russo - La situazione delle strutture carcerarie, di particolare gravità, va affrontata con urgenza.”

Un’urgenza che preme anche ai Radicali Italiani che la notte scorsa hanno deciso di tenere un presidio davanti al carcere Lorusso e Cutugno, esponendo su grandi cartelli i nomi dei 62 detenuti che si sono suicidati dal 1 gennaio ad oggi e degli agenti di polizia penitenziaria che si sono tolti la vita nello stesso periodo. Si chiede a gran voce un intervento immediato della politica. "Il governo deve intervenire, il Parlamento deve legiferare per ridurre il sovraffollamento inaccettabile di queste strutture". Così Igor Boni dei Radicali Italiani. La stessa richiesta è stata fatta subito dopo la sommossa anche dall’Osapp, il sindacato autunomo di polizia penintenziaria, che ha dichiarato di sentirsi abbandonato dalle istituzioni, è un "miracolo che a Torino non si siano verificati feriti gravi", aveva riferito. Un allarme e un grido d’aiuto già diffusi da tempo in realtà, forse inascoltati, che ora si stanno trasformando in qualcosa di decisamente più grande.



























Inchieste a Torino sui disordini nel carcere e nel minorile
Per i danni e le violenze compiuti e le aggressioni agli agenti
TORINO
(ANSA) - TORINO, 03 AGO - A
Carceri: a Torino incontro in Prefettura con i direttori
Erano presenti al comitato provinciale per la sicurezza
TORINO
(ANSA) - TORINO, 02 AGO - Dopo le tensioni che ieri sera hanno coinvolto gli istituti penitenziari Lorusso e Cutugno

Carceri: Camera penale Chiusano, la politica è sorda ai lamenti
"Sono inaccettabili autoassoluzioni"
TORINO
(ANSA) - TORINO, 02 AGO - "Da tempo sono sui tavoli della politica le denunce, incessanti, di chi è solito non distogliere lo sguardo dal sistema delle pene e della detenzione. Denunce che urlano la situazione disumana che il sovraffollamento determina, denunce che urlano la vergogna di strutture fatiscenti e di celle che paiono gabbie nelle quali si è perso, da tempo, il senso di umanità, denunce che urlano la mancanza di idee e risorse per poter provare a fare un passo in avanti nella dignità della reclusione. Eppure la politica, che vorremmo ancora riconoscere con la ’P’ maiuscola, è sorda a qualsiasi lamento o grido di dolore". Così in una nota la Camera penale Vittorio Chiusano del Piemonte Occidentale e Valle D’Aosta sulle tensioni nelle carceri torinesi.
"Siamo stanchi di ripetere quasi ogni giorno la medesima litania, ma non ci rassegniamo di fronte alla colpevole inerzia di chi non vuole fare nulla per alleggerire una situazione insostenibile, che determina una condizione disumana e degradante delle persone detenute - aggiungono dalla Camera penale - Ripetere che la soluzione risiede nella costruzione di nuove carceri o di futuribili strutture detentive paracarcerarie o nell’assunzione straordinaria di personale suona alle orecchie di chi ancora confida nella razionalità come un’evidente presa in giro".
"La politica, in mancanza di qualsiasi provvedimento, anche minimo, non può puntare il dito nei confronti dei detenuti, ipotizzando addirittura nuovi reati connessi alla condizione detentiva, ma si pone, con le sue omissioni, essa stessa nella posizione di responsabile dei reati e dei fatti che ogni giorno si consumano nelle carceri italiane. Sono pertanto inaccettabili le autoassoluzioni che continuano ad attribuirsi con inconsapevole tranquillità coloro che, oggi come ieri, hanno creato e creano, con la loro inettitudine priva di pietas, la situazione esplosiva degli istituti di detenzione", conclude la nota. (ANSA).
>>>ANSA/ Tensioni al carcere e al minorile di Torino, è polemica
Ancora qualche strascico e si accende la discussione politica
TORINO
(di Andrea Doi)
(ANSA) - TORINO, 02 AGO - Una battitura e il tentativo di inscenare una nuova protesta durante la visita dei garanti dei detenuti. Questo è stato lo strascico oggi di quanto accaduto ieri sera nel carcere minorile di Torino Ferrante Aporti, dove si sono registrate forti tensioni. Il giorno dopo nei corridoi della struttura si sente ancora un forte odore di bruciato, lasciato in eredità dai roghi appiccati in alcune sezioni dai giovani rivoltosi.
Le fiamme degli incendi sono state spente, ma contemporaneamente si sono accese quelle della polemica politica, dove il centrosinistra accusa il governo Meloni di aver fallito sulla questione carceri. Tutto questo mentre le varie sigle sindacali della polizia penitenziaria, che da tempo avevano lanciato il grido di dolore, parlano di ingovernabilità degli istituti penitenziari, sottolineando, come fa l’Osapp, che è un "miracolo che a Torino non si siano verificati feriti gravi". Il Sappe parla di "notte di follia" e il Cosp di "uno sfacelo che non si vedeva neanche negli anni ’70-’80". Tensioni ieri sera si sono vissute anche al carcere, sempre torinese, Lorusso e Cutugno e in quello di Alessandria.
I garanti dei detenuti del Comune di Torino e della Regione Piemonte, Monica Gallo e Bruno Mellano, insieme al senatore Pd Andrea Giorgis, oggi hanno visitato i due istituti del capoluogo. Mentre si trovavano al Ferrante Aporti in dodici si sono barricati nell’aula di teatro, ma gli agenti li hanno convinti con le buone a tornare nelle loro celle. "La protesta è rientrata - ha spiegato Monica Gallo - ma la situazione non è bella. Il pianterreno è devastato. In dieci anni non avevo mai visto una situazione così".
"Ho scritto al ministro Carlo Nordio per riaprire un confronto sul tema, a un anno dalla sua visita - afferma il sindaco Stefano Lo Russo - La situazione delle strutture carcerarie, di particolare gravità, va affrontata con urgenza.
Come istituzioni del territorio - conclude Lo Russo - siamo pronti a collaborare per migliorare le condizioni di chi è detenuto e di chi lavora all’interno di questi luoghi".
La vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, la torinese Augusta Montaruli, evidenzia che "il governo è in prima linea per contenere i problemi delle carceri italiane". "La differenza tra il centrodestra e le opposizioni che oggi si agitano a chiamare in causa il governo è che mentre noi lavoriamo per il rigore nei confronti di chi organizza tali rivolte come arma di ricatto, la sinistra vorrebbe dare loro sconti di pena", aggiunge Montaruli.
Ivan Scalfarotto capogruppo di Italia viva in commissione Giustizia, dopo i fatti di ieri, invece invita maggioranza e governo prendere "atto del fallimento delle loro politiche in tema di diritto penale e carceri e agiscano immediatamente di conseguenza".
Per il ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, senatore e segretario piemontese di Forza Italia, "un intervento per rendere gli istituti penitenziari veri luoghi di rieducazione, e non di tortura, non è più rinviabile". (ANSA).
Carceri: Radicali Italiani, presidio notturno a Torino
L’iniziativa terminerà domani mattina
TORINO
(ANSA) - TORINO, 02 AGO - Da questa sera alle 20.30, fino a domani mattina, si svolgerà un presidio notturno di fronte al carcere Lorusso e Cutugno di Torino, nel quale gli esponenti radicali esporranno su grandi cartelli i nomi dei 62 detenuti che si sono suicidati dal 1 gennaio ad oggi e degli agenti di polizia penitenziaria che si sono tolti la vita nello stesso periodo.
"La notte è il momento più difficile e doloroso per chi vive dietro le sbarre. Per questo passeremo l’intera notte di fronte al carcere. In un periodo che non è uguale agli altri perché il mese di agosto rappresenta per i detenuti la notte dell’intero anno con celle bollenti e il disinteresse delle Istituzioni e della politica che diventa quasi totale", spiega Igor Boni dei Radicali Italiani.
"I disordini di queste ore al Ferrante Aporti e al Lorusso e Cutugno sono la punta di un enorme iceberg - aggiunge Boni - le responsabilità vengono da lontano ma occorre dire senza mezzi termini che questo governo ne ha molte, continuando a non guardare una bomba che sta esplodendo, rendendosi corresponsabile quando non mandante delle violazioni in atto".
(ANSA) - TORINO, 02 AGO - Il Coordinamento sindacale penitenziario commenta in una nota quanto sta accadendo in questi giorni nelle carceri: "Tanto sfracello neanche nel periodo anni 70-80 con terroristi e criminali di alta efferatezza", sostengono dal Cosp aggiungendo che nel penitenziario minorile Ferrante Aporti di Torino "ieri sera si sono sentite anche le voci ’hanno preso il carcere’ una frase che ci lascia atterriti e amareggiati, un carcere che se andava nelle mani dei rivoltosi avrebbe prodotto feriti e forse, nel tentativo di ripristinare ordine e sicurezza, anche possibili morti".
"Non staremo certo qui a ricordare che nelle ore precedenti alle sommosse di Torino e Alessandria si consumava altra tensione e sommossa - aggiunge il sindacato - Non vogliamo neanche ricordare che nelle ultime ore sono state messe a ferro e fuoco le carceri di Venezia, Roma Rebibbia, Agrigento ne vogliamo ancora una volta ricordare che la mancanza di oltre ventimila poliziotti non può essere liquidata con una promessa di mille nuove assunzioni".
"L’incapacità Politica e Dipartimentale è sotto gli occhi di tutti anche degli Osservatori Internazionali, vedi le diverse condanne all’Aia sulle condizioni delle carceri italiane e dei 64mila detenuti - si legge nella nota - Non ricorderemo le 61 morti dei detenuti dall’inizio dell’anno, ne il decesso di 6 poliziotti penitenziari dall’inizio dell’anno che cumulati ai precedenti 20 anni sono 180 decessi per suicidio".
"Diecimila agenti feriti è un trend negativo che sale di ora in ora per le sommosse, rivolte, risse e gli incendi a cui facciamo fronte senza modelli di sicurezza protettivi, nessuna maschera antigas, antincendio, nessun dispositivo antifumo e di difesa, solo chiacchiere, chiacchiere, foto di politici in passerella e slogan, ma nulla di più", concludono dal Cosp.
Garanti dei detenuti visitano carceri di Torino dopo le tensioni
Dal Ferrante Aporti si sente qualche rumore di battitura e grida
TORINO
(ANSA) - TORINO, 02 AGO - Questo pomeriggio la garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Torino, Monica Gallo, e quello della Regione Piemonte, Bruno Mellano, hanno visitato il carcere minorile Ferrante Aporti di Torino, dove la scorsa sera si sono registrate tensioni.
I due garanti questa mattina si erano già recati al carcere degli adulti Lorusso e Cutugno, dove allo stesso modo erano scoppiati dei disordini ieri sera.
Al momento nei due penitenziari sembrerebbe tornata la calma, anche se fuori dal Ferrante Aporti si sono sentiti i rumori di una battitura e alcune grida provenienti dall’interno. (ANSA).







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