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Dal di fuori centri massaggi orientali, all’interno di fatto adibiti a case di prostituzione. I carabinieri della Stazione di Stresa, nel Verbano Cusio Ossola, hanno posto i sigilli a 7 centri, denunciando 6 persone ed arrestandone una, tutti titolari di queste attività. L’azione nasce da un lavoro portato avanti negli ultimi mesi dai carabinieri, con numerosi servizi di osservazione presso un centro massaggi orientali a Baveno, per poi allargare gli accertamenti anche ad altri centri della provincia, identificando numerosi clienti e raccogliendo inequivocabili elementi di prova sull’attività di prostituzione che si celava dietro la facciata dei massaggi orientali.

35 carabinieri del Comando Provinciale di Verbania hanno dato esecuzione a un decreto di perquisizione emesso dal pm titolare dell’indagine, il dott. Periani, presentandosi in 7 centri massaggi, tre ubicati a Verbania, due a Domodossola, uno in Omegna e uno a Baveno. All’interno, oltre ai titolari delle attività, sono state sorprese alcune ragazze addette ai massaggi e anche un cliente intento a consumare una prestazione sessuale.

In un dei centri massaggi di Domodossola, è stata arrestata in flagranza la titolare, una 40enne di nazionalità cinese residente nel centro della città, riscontrate nei suoi confronti inequivocabili responsabilità riguardo all’organizzazione dell’attività di prostituzione. Il giro di prostituzione che ha coinvolto il particolare questo centro, era ben organizzato. La 40enne riscuoteva i compensi dai clienti e pianificava tutti gli orari di lavoro delle ragazze. La donna arrestata al termine delle attività è stata condotta al carcere femminile di Vercelli, mentre per gli altri 6 titolari dei centri massaggi è scattata la denuncia in stato di libertà.

Non solo, durante le perquisizioni i carabinieri hanno accertato che all’interno delle strutture le ragazze, tutte di nazionalità cinese, fossero costrette dai titolari delle attività oltre che a prostituirsi anche a restare e soggiornare presso i centri in via continuativa, con il permesso di uscire solo per svolgere alcune commissioni. Sequestrati in totale oltre 10mila euro e 1000 franchi svizzeri in contanti, telefoni cellulari probabilmente utilizzati per gli appuntamenti e la gestione dell’attività illecita, oltre numerosi strumenti e materiale vario per le pratiche sessuali. Pesanti i reati ipotizzati, che vanno dal favoreggiamento allo sfruttamento della prostituzione, con pene fino a 12 anni di reclusione. Al vaglio della Procura di Verbania anche la possibile sussistenza del reato di riduzione in schiavitù. 

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