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  Dolore e indignazione, ma anche molte domande che aspettano una risposta. Il femminicidio avvenuto la scorsa notte a Torino, nel quartiere Barriera di Milano, interroga le coscienze. Il 48 enne di origine tunisina accusato di aver accoltellato e ucciso l’ex moglie di 34 anni davanti ai figli aveva il braccialetto elettronico. Indossava il dispositivo da quest’estate, quando il giudice aveva disposto il divieto di avvicinamento alla donna per episodi di violenza. A quanto si apprende sono in corso accertamenti per capire cosa non abbia funzionato nel braccialetto che potrebbe non aver segnalato il pericoloso avvicinamento.

  L’uomo è stato arrestato dai carabinieri la scorsa notte, dopo aver colpito con una coltellata al torace l’ex moglie che poi è morta in ospedale. "Apprendiamo che nel caso del femminicidio di Roua Nadi non avrebbe funzionato il braccialetto elettronico disposto per il suo killer. Chiediamo al ministro Piantedosi di spiegare la circostanza e di riferire in generale sui problemi legati all’uso di questo dispositivo" ha detto Luana Zanella, Capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera.

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