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  "Ho visto come è nato il terrorismo, proprio anche a Torino: hanno iniziato così, prima si incita alla rivolta, poi si aggrediscono i poliziotti, poi si fa il gesto della P38 per strada e poi però si spara. Quindi l’intervento deve essere rapido, efficace". Sono le parole del ministro della Giustizia Carlo Nordio in merito agli scontri di ieri tra studenti e polizia a Torino. "Da parte del governo lo è e lo sarà, però adesso sta alla magistratura dimostrare di essere molto, molto severa nei confronti di questi banditi che hanno ferito le forze dell’ordine. Non ci sono attenuanti per chi aggredisce le forze dell’ordine".

  Nel pomeriggio sempre a Torino, nel centro storico, si è svolto un corteo per la Palestina e il Libano e contro la fornitura di armi a Israele. Fra i presenti anche attivisti del MoVimento 5 stelle e dei Giovani democratici, articolazione del PD, uno dei quali ha spiegato all’Ansa che "noi non abbiamo paura di prendere posizioni nette". Il danneggiamento della bandiera di ’Leonardo’, è stato il gesto che, oggi in piazza castello a Torino, ha chiuso il corteo Pro Palestina, a cui hanno partecipato alcune migliaia di persone. Una speaker ha spiegato che il vessillo era "un ricordino che ci siamo portati via mercoledì scorso dopo l’occupazione" della sede subalpina dell’azienda che opera nel settore della difesa e dell’aerospazio. "Bruci Leonardo - ha aggiunto la speaker - bruci il governo italiano e brucino tutti i complici del sionismo. Noi dell’intifada studentesca non vi daremo pace". La bandiera non ha preso fuoco completamente e quindi è stata strappata.

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