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Un grave caso di stalking è stato al centro dell’udienza di oggi al tribunale di Torino, dove una 27enne ha raccontato le persecuzioni subite dall’ex compagno, un uomo di 31 anni. La donna, che si è costituita parte civile con l’avvocato Silvia Lorenzino, ha dichiarato di aver sviluppato un disturbo post-traumatico da stress, diagnosticato da una psicologa lo scorso ottobre.
Secondo la testimonianza della specialista, la giovane si è presentata per la prima volta il 3 ottobre, dichiarando: "Voglio sistemare la mia vita". La psicologa, intervenuta in aula come consulente tecnico, ha spiegato che la paziente mostrava sintomi di ansia generalizzata, tachicardia e paure profonde, attribuiti al rapporto passato con l’imputato.
La relazione, terminata da tempo, ha lasciato spazio a una serie di presunti atti persecutori, che si sarebbero protratti tra il 2023 e la metà del 2024. La vittima ha descritto telefonate notturne, messaggi minacciosi, insulti e aggressioni nei confronti di amici e familiari. L’uomo sarebbe anche riuscito a monitorare i suoi spostamenti, alimentando un clima di terrore.
L’imputato, difeso dall’avvocato Alessandro Paolini, ha negato le accuse in aula, sostenendo che si tratti di invenzioni o esagerazioni. "Il nostro rapporto era altalenante, ma non ho mai compiuto quegli atti. Ero preoccupato per nostro figlio, oggi di 4 anni, perché il nuovo compagno della donna fa uso di cocaina. Non volevo che nostro figlio fosse esposto a situazioni pericolose, come salire in macchina con lui", ha dichiarato.
Il 31enne è inoltre coinvolto in un’altra inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (Dda), che lo vede indagato per sequestro di persona aggravato dal metodo mafioso, nell’ambito di un’indagine su un imprenditore noto come “il re dei mercatini di Natale di Torino”.
Il processo prosegue con l’obiettivo di fare luce su una vicenda che intreccia accuse di stalking e dinamiche personali complesse.