Condividi:

La procura di Cuneo ha richiesto una condanna di due anni e un mese di reclusione per un padre di famiglia residente nel Saluzzese, accusato di maltrattamenti nei confronti della sua ex moglie e di abuso dei mezzi di correzione verso due dei suoi tre figli. Le liti tra i coniugi erano alimentate principalmente dalle divergenze riguardo alla gestione della casa e all’educazione dei figli, che spesso risultavano assenti da scuola. La situazione familiare aveva richiesto l’intervento dei servizi sociali e, successivamente, la madre e i figli erano stati trasferiti in una comunità dopo la separazione.

La situazione è ulteriormente complicata dalla dipendenza dei ragazzi, in particolare del figlio maschio, dai social e dai videogiochi. Un’assistente sociale ha raccontato che il ragazzo, mentre giocava alla PlayStation, non si alzava nemmeno per andare in bagno e, in una delle sue camere, aveva un bicchiere dove faceva pipì. La difesa dell’imputato, tuttavia, ha cercato di giustificare il comportamento del padre, sostenendo che egli cercasse solo di imporre regole e incoraggiare i figli a praticare attività fisica. Inoltre, le discussioni con la moglie sarebbero nate dalla sua negligenza nella cura della casa, mentre il padre era spesso lontano per motivi di lavoro. In un episodio raccontato dal legale, l’uomo avrebbe trovato un cane morto in uno degli armadi al suo ritorno da una trasferta.

Tutti gli articoli