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Si è aperto in tribunale a Torino il processo per il caso di Moussa Balde, il 23enne originario della Guinea che nel maggio del 2021 si tolse la vita nel Cpr del capoluogo piemontese. Il giovane era stato portato nella struttura dopo essere stato violentemente aggredito da un gruppo di italiani a Ventimiglia (Imperia): risultava infatti che ci fossero delle irregolarità nei documenti. Nel processo di Torino sono imputati Annalisa Spataro, responsabile del Cpr per conto della società di gestione Gepsa (a sua volta chiamata in causa come responsabile civile), e Fulvio Pitanti, medico nella struttura. L’accusa è omicidio colposo.
I familiari di Moussa si sono costituiti parte civile con gli avvocati Gian Luca Vitale e Laura Martinelli. Fuori dal Palazzo di giustizia si è raccolto un presidio di solidarietà cui hanno preso parte anarchici e attivisti contro le politiche del governo in materia di immigrazione.
Fra i presenti tra il pubblico c’erano la mamma e la sorella di Ousmane Sylla, il giovane che nel 2024 si è tolto la vita nel Cpr di Ponte Galeria a Roma. Sono costituiti parte civile anche l’associazione Frantz Fanon, l’Asgi e il Garante per i diritti dei reclusi. La prossima udienza è prevista a settembre.
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