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Marta Clara, consigliera di Forza Italia a Chivasso e nella Città Metropolitana di Torino, esprime la sua frustrazione e preoccupazione per la situazione che sta vivendo. Dopo essere stata vittima di stalking da parte di un uomo di 35 anni originario del Ghana, afferma di non sentirsi adeguatamente protetta dalla legge. "Vorrei riavere la mia vita di prima, ma ormai non è più possibile. Vivo con la costante paura e porto sempre con me uno spray al peperoncino per difendermi", dichiara Marta, intervistata dal Corriere della Sera.
L’autore degli atti persecutori ha patteggiato una condanna a quattro mesi presso il Tribunale di Ivrea, pena che è stata convertita in lavori di pubblica utilità. Nonostante gli fosse stato imposto il divieto di avvicinarsi a meno di 500 metri dalla sua vittima e l’obbligo di indossare il braccialetto elettronico, in passato ha violato più volte le misure restrittive, fino a essere arrestato.
La vicenda ha avuto origine nel 2017, quando Clara Marta ricopriva la carica di assessore al commercio e al bilancio nel comune di San Raffaele Cimena. Durante quel periodo, vennero accolti trenta migranti e fu avviato un piano di integrazione. Tra loro c’era anche l’uomo che, dimostrandosi particolarmente motivato, riuscì a inserirsi nel contesto locale, trovando anche una compagna del posto. Dopo aver ottenuto il permesso di soggiorno, si trasferì a Milano dove trovò un impiego stabile.
Tuttavia, nel 2023 la situazione prese una piega inquietante: l’uomo iniziò a inviarle messaggi con insistenza, dichiarandole il suo amore e seguendola nei suoi spostamenti. Un episodio particolarmente significativo avvenne quando si recò alla Città Metropolitana con un mazzo di rose per cercarla, ma senza successo. Più preoccupante ancora fu il fatto che, in diverse occasioni, si presentò sotto casa sua nel cuore della notte.
L’evento più traumatico si verificò a gennaio 2024, quando l’uomo riuscì a introdursi nell’abitazione della consigliera in sua assenza, trovando solo i suoi figli, che minacciò. Questo episodio spinse Marta a sporgere denuncia, sperando di poter finalmente vivere senza paura. Tuttavia, nonostante le misure adottate dalla giustizia, continua a sentirsi vulnerabile e insicura. "Non è giusto che io debba vivere con questa angoscia, mentre il mio persecutore sembra avere ancora possibilità di scelta su cosa fare della sua vita", afferma con amarezza.


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