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Poco più di un richiedente su 10, a Torino, riesce a ottenere una casa popolare. E’ questo l’allarme lanciato dal Sicet Cisl, il sindacato che rappresenta la categoria degli inquilini. Il segretario generale Simone Pensato ha sottolineato l’importanza di ampliare l’offerta di case popolari, affrontando l’emergenza abitativa, ricordando che "nel 2023 sono stati solo 346 gli alloggi assegnati. Complessivamente dal 1996 (anno successivo all’indizione del I bando generale) sono stati assegnati oltre 14mila 500 alloggi di edilizia sociale". Il Comune, nell’ultimo bando indetto nel 2023 per l’assegnazione di questo tipo di alloggi, ha raccolto in totale 7.368 domande.
Il bando precedente del 2018 ne aveva raccolte 6.791. "Eppure, in considerazione dell’esigua quantità di patrimonio assegnabile - prosegue il segretario generale - soltanto le domande con punteggio più alto, indice di maggiore disagio abitativo, reddituale e sociale, sono state istruite e queste rappresentano in media il 27% del totale di quelle presentate. Le domande che al termine del lungo iter di formazione della graduatoria definitiva ottengono poi l’assegnazione sono in media il 13% del totale dei partecipanti".
Secondo il Sicet Cisl per incrementare ulteriormente la dotazione di alloggi, oltre al recupero più veloce degli appartamenti di risulta, ovvero quelli che necessitano di ristrutturazione, attualmente sfitti, andrebbe maggiormente finanziato e incentivato l’acquisto di edilizia sociale sul libero mercato da parte dei comuni e di Atc, l’agenzia che gestisce le case popolari a Torino. Con questa scelta secondo il sindacato, si otterrebbero alloggi immediatamente disponibili, non si consumerebbe territorio, sarebbe più gestibile il mix sociale.
E intanto aumentano le cifre degli alloggi sfitti in tutta la città di Torino. “Il Sicet – ha detto Pensato – è un sindacato che contratta, si mobilita, pone problemi di una politica abitativa e svolge, assieme alla confederazione, il ruolo di una categoria attenta ai problemi della casa. A Torino, oltre 22.000 alloggi risultano sfitti secondo i dati del Comune, ma altre fonti stimano che il numero reale potrebbe arrivare a oltre 60mila case vuote. La carenza di immobili disponibili ha causato un innalzamento dei prezzi, rendendo ancora più difficile l’accesso all’abitazione, in particolare per le famiglie economicamente più fragili".
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