Condividi:
Giuseppe Glorioso, padre di Mauro, il giovane studente di medicina siciliano che nel gennaio 2023 fu colpito da una bicicletta lanciata dai Murazzi di Torino, esprime incredulità e sgomento di fronte a un episodio simile avvenuto nello stesso luogo solo due sere fa.
"Sono senza parole, ciò che è accaduto è semplicemente incredibile. Quando ho appreso la notizia, sono rimasto scioccato. Mi domando come sia possibile ripetere un gesto del genere dopo quello che è successo a mio figlio", dichiara Glorioso in un’intervista al Corriere di Torino. L’episodio più recente ha visto una bicicletta essere gettata dalla balaustra dei Murazzi, fortunatamente senza causare feriti.
Glorioso ricorda il drammatico evento che ha segnato la vita di Mauro e sottolinea come chiunque avrebbe potuto trovarsi sotto la traiettoria della bicicletta. "Mauro è stato colpito e quell’atto ha cambiato la sua esistenza, ma la verità è che sotto a quel punto avrebbe potuto esserci chiunque. Non avrei mai immaginato che potesse accadere di nuovo. Mi chiedo se chi ha compiuto questo gesto abbia realmente considerato le conseguenze. Era certo che non ci fosse nessuno sotto? Ne dubito, così come dubito che abbia pensato alla resistenza del tendone su cui è caduta la bicicletta", afferma il padre dello studente.
Per proteggere il figlio da ulteriore dolore, Glorioso ha deciso di non informarlo dell’accaduto. "No, ne soffrirebbe troppo", spiega. Intanto, gli autori del lancio che ferì Mauro sono stati condannati per tentato omicidio, con pene che variano dai 6 anni e 8 mesi fino ai 16 anni.
Il padre dello studente mette in evidenza come questo non sia un caso isolato: "Si tratta del terzo episodio. Un’altra bicicletta era stata lanciata poco tempo dopo l’attacco a Mauro. Le istituzioni e il Comune devono intervenire: ai Murazzi esiste una situazione di pericolo evidente e fino ad ora nulla è stato fatto per porvi rimedio. L’evento di giovedì notte ne è la prova", conclude Glorioso, auspicando azioni concrete per evitare ulteriori tragedie.