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Diciassette anni di carcere per i due autori materiali dell’omicidio di Andrea Costa, un uomo di 42 anni originario di Cuneo, ucciso nel settembre 2021 sull’isola di Gran Canaria, in Spagna. I principali responsabili, David José Roger Pérez, soprannominato "El Adoptado", e un complice, sono stati condannati dal tribunale di Las Palmas, mentre una donna che li aveva assistiti è stata condannata a una pena di sette anni, sei mesi e un giorno.
Andrea Costa, ex operaio della Michelin, si era trasferito a Gran Canaria pochi mesi prima della sua morte. Conosceva gli assassini e viveva insieme a Pérez a Santa Lucía de Tirajana. La sera del delitto, era insieme a loro e ad altri amici in un ristorante giapponese a Playa del Inglés. La tragedia è scaturita da una discussione sul conto: mentre gli altri amici se ne erano andati, Costa, arrabbiato, era rimasto a aspettare l’arrivo della polizia, chiamata dai proprietari del locale.
Al rientro a casa, un acceso confronto tra Costa e Pérez aveva avuto luogo, sfociando in una violenta aggressione, con l’intenzione di ucciderlo, come stabilito dalla sentenza. In seguito, i due uomini avevano chiesto alla complice di fornire un lenzuolo, che la donna aveva strappato in vari pezzi. Con questi pezzi, avevano legato le mani e i piedi della vittima, e con un altro pezzo gli avevano stretto il collo fino a soffocarlo.
Il corpo di Costa è stato ritrovato due giorni dopo, carbonizzato all’interno dell’auto della compagna della vittima, che era stata data alle fiamme dagli assassini. Gli investigatori sono riusciti a identificare rapidamente il principale accusato, un uomo con precedenti penali e noto per la sua natura violenta.
Il giudice Arcadio Díaz Tejera ha ritenuto che il delitto fosse stato premeditato, escludendo l’attenuante della confessione, che è stata considerata troppo tardiva. Oltre alla pena detentiva, la sentenza prevede anche il risarcimento di 180.000 euro da parte dei tre condannati ai familiari della vittima, da suddividere tra loro.