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Si è concluso oggi a Torino il secondo filone giudiziario legato alle presunte infiltrazioni della ’ndrangheta nella cooperativa Liberamensa, realtà che in passato aveva gestito anche il bar all’interno del Palazzo di giustizia. Il tribunale ha emesso una condanna a due anni di reclusione nei confronti di un commercialista accusato di trasferimento fraudolento di valori, mentre Mauro Allegri, all’epoca presidente del consiglio di amministrazione della cooperativa, è stato assolto.
Questo procedimento arriva a poca distanza dal primo processo, terminato l’8 novembre 2024 con sette condanne. In quell’occasione la pena più severa – 8 anni, 5 mesi e 10 giorni – era stata inflitta a Rocco Pronestì, 74 anni, figura ritenuta dagli investigatori un punto di riferimento della criminalità organizzata nel Torinese. Condanne erano state decise anche per altri componenti legati alla struttura societaria di Liberamensa.
L’intera vicenda era nata da un’indagine dei carabinieri che, nel maggio 2023, aveva portato a una serie di arresti e aperto uno squarcio sui presunti condizionamenti esercitati dalla criminalità organizzata all’interno della cooperativa. Il nuovo verdetto chiude quindi un altro capitolo di un’inchiesta che, negli ultimi due anni, ha rimesso sotto i riflettori i rapporti fra impresa sociale e interessi criminali nel territorio torinese.