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Diffamazione on line ai danni del giudice che aveva condannato un’amica per omicidio. Di questa accusa è stato chiamato a rispondere in tribunale a Torino il sessantunenne Stefano Pierpaoli, al quale ieri è stata inflitta una multa di 300 euro. Il caso si innesta sulla vicenda giudiziaria che vide al centro Marzia Corini, anestesista, anche lei sessantunenne, che nel 2021, nonostante si fosse sempre professata innocente, venne condannata dalla corte di assise di La Spezia a quindici anni di reclusione per la morte del fratello Marco, avvenuta nel 2015. A presiedere quel collegio c’era il giudice Gianfranco Petralia, al quale nei mesi successivi Pierpaoli dedicò alcuni articoli su blog e social considerati offensivi e diffamatori.
Dopo diversi passaggi processuali Corini è stata assolta dalla Corte di assise di appello nel marzo del 2024 dalle accuse legate alla morte del fratello. A Torino però è stata chiamata in causa per diffamazione in concorso con Pierpaoli, e oggi è stata dichiarata non punibile per particolare tenuità del fatto.
Il giudice Petralia, ora in servizio al tribunale di Livorno, si è costituito parte civile con l’avvocato Francesco Campo e ha ottenuto il diritto a un risarcimento; i due imputati dovranno inoltre versare a titolo di acconto (la cosiddetta ’provvisionale’) una somma complessiva di cinquemila euro, più spese legali quantificate in 3.592 euro.