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Si chiamava Jacopo Peretti e aveva 35 anni la vittima estratta dalle macerie dopo l’esplosione di una appartamento all’ultimo piano di un edificio al civico 389 di via Nizza a Torino. La deflagrazione è avvenuta nella notte tra domenica e lunedì. Originario di Mazzé, piccolo comune verso il Canavese. aveva frequentato il liceo nella vicina Chivasso. A raccontarlo è il proprietario dell’appartamento che Peretti affittava, stanze pesantemente coinvolte nell’esplosione. Il proprietario stesso si è preoccupato subito e nel cuore della notte ha continuato a chiamare al telefono Peretti, senza stancarsi di cercarlo, fino al ritrovamento del corpo da parte dei soccorritori. Sul posto sono arrivati i genitori del 35enne. "A esplodere è stato l’appartamento al quinto piano di una coppia che al momento è in vacanza all’Isola d’Elba". A dirlo è l’amministratore di condominio del palazzo facendo macerie anche di alcuni altri alloggi vicini e sottostanti. L’esplosione ha coinvolto infatti in sequenza, a quanto spiega, "gli appartamenti vicini. Per primo quello della vittima proprio accanto, poi quello di una famiglia egiziana, tra cui ci sono alcuni feriti. Conseguenza è stato anche un crollo misto a incendio, che ha sfondato due appartamenti al piano di sotto. La vittima, a quanto si è appreso, è stata ritrovata sotto le macerie. Italgas nelle scorse ore ha riferito di essere intervenuta sul luogo dell’esplosione "su chiamata dei vigili del fuoco. Per quanto riguarda i nostri impianti - viene spiegato da un portavoce Italgas - li abbiamo messi in sicurezza, intercettando gli impianti al stradale, dal momento che i vigili del fuoco non ci permettono ancora di avvicinarci al punto dell’esplosione". Il palazzo al numero civico 389 è composto da vari condomini. L’esplosione ha causato anche 5 feriti di cui 3 adulti e due minorenni. I primi, rispettivamente una 45enne, una 19enne e un 24enne sono stati trasportati al CTO e sono stati dimessi dopo poco tempo con prognosi di 7-10 giorni e 21 giorni per il ragazzo. All’ospedale Infantile Regina Margherita ci sono invece una bimba e un ragazzino: la bimba, 6 anni, è in buone condizioni, non ha nulla di particolarmente grave ma, per le tenera età, è stato deciso di tenerla in ospedale per precauzione, il ragazzino invece è il più grave dei 5 feriti: è in terapia intensiva, leggermente sedato, in prognosi riservata e ha ustioni su oltre il 30% del corpo. Sono ancora ignote le cause che hanno provocato l’esplosione. Per accogliere e assistere le persone che, a causa di quanto accaduto, non possono rientrare nelle loro abitazioni, la Protezione civile del Comune di Torino e la Croce Rossa hanno allestito un campo base nei locali della scuola Umberto I, in via Nizza 395, a pochi metri dal palazzo colpito dall’esplosione. E oltre che a Torino, i Vigili del fuoco sono intervenuti anche a Sassari in Sardegna. Il personale del 115 in questo caso è stato chiamato per la segnalazione di una fuga di gas. Arrivati sul posto, durante l’intervento proprio dei vigili del fuoco, si sarebbe verificata un’esplosione che avrebbe rischiato di travolgere gli stessi pompieri. Non senza difficoltà, i vigili del fuoco sono riusciti a rintracciare un uomo che risultava disperso e che è stato affidato ai soccorritori del 118.

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