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L’artigianato piemontese sta attraversando una metamorfosi profonda e silenziosa, ma dagli effetti dirompenti. I dati del Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi dicono che nel 2024 il tessuto artigiano ha registrato una contrazione in termini di natalità-mortalità. Le imprese artigiane nate sul territorio piemontese nel corso del 2024 sono state 7.575, 388 in meno rispetto al 2023. Nello stesso periodo sono 8.153 le realtà che hanno cessato la propria attività (al netto delle cancellazioni d’ufficio), 171 in più rispetto all’anno precedente. Il saldo tra i due flussi appare, così, negativo per 578 unità, dinamica che porta a 113.835 lo stock di imprese artigiane complessivamente registrate a fine dicembre 2024. La sintesi tra il tasso di natalità, pari al 6,6% e quello di mortalità, pari al 7,1% si traduce così in un tasso di crescita negativo, pari a -0,5%.

“Siamo decisamente preoccupati da questo assottigliamento delle attività produttive artigiane ma ciò che preoccupa non è solo il numero, quanto l’età", ha commentato Giorgio Felici presidente di Confartigianato imprese Piemonte. "Il bilancio dell’ultimo decennio ha visto sparire in Piemonte, tra chiusure e superamento della soglia di età degli amministratori, 8.775 attività guidate da under 35, portando il numero complessivo delle imprese giovanili da 45.305 del 2014 alle 36.530 di dicembre 2024. A fine 2024 il disequilibrio tra domanda e offerta nel mercato del lavoro si conferma essere una piaga alla quale dover porre rimedio. Le aziende cercano personale, possibilmente specializzato, ma non si trovano candidati".

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