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Grazie a un intervento chirurgico al cuore, durato sei ore, un bambino cardiopatico di otto mesi proveniente dal Bangladesh è stato salvato a Torino. Ha dovuto affrontare un viaggio di 7.500 chilometri per essere curato all’ospedale Regina Margherita: il piccolo portatore di una gravissima cardiopatia congenita, a causa della quale si era sviluppato solo uno dei ventricoli cardiaci, ha beneficiato di una cordata di aiuti che gli hanno salvato la vita. Tutto è partito grazie all’iniziativa di medici locali che hanno contattato il dottor Alessio Pini Prato, direttore della Chirurgia pediatrica dell’ospedale di Alessandria, con il quale avevano rapporti pregressi e, tramite lui, la cardiologia e cardiochirurgia pediatrica dell’ospedale Regina Margherita di Torino. Il viaggio aereo, particolarmente rischioso considerate le condizioni cliniche del bimbo, è stato organizzato da Flying Angels Foundation e all’arrivo a Torino la famiglia è stata assistita dai volontari dell’Associazione amici bambini cardiopatici. La mancanza di uno dei due ventricoli presenti nel cuore solitamente viene trattata con tre interventi chirurgici, il primo subito dopo la nascita, il secondo intorno ai 6 mesi ed il terzo a circa 4 anni. Il piccolo paziente è riuscito miracolosamente a sopravvivere senza poter eseguire il primo intervento. Nel centro torinese è stato sottoposto direttamente al secondo intervento previsto, che consiste nel deconnettere una delle vene che arriva al cuore e indirizzarne il flusso di sangue direttamente nei polmoni, in modo che possa ossigenarsi senza passare all’interno del cuore, dove si sarebbe mescolato con quello arterioso. Nel contempo è stato necessario anche rimuovere una parte di tessuto all’interno del cuore per migliorare il flusso del sangue al suo interno. Per eseguire l’intervento, durato circa 6 ore, è stato necessario l’utilizzo della macchina per la circolazione extra-corporea che ha tenuto in vita il bimbo durante la fase centrale dell’operazione. Dimesso in ottime condizioni dopo alcuni giorni, ora è seguito ambulatorialmente in attesa di rientrare in Bangladesh. 

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