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Un dramma ha scosso la tranquilla comunità di Giaveno sabato scorso, quando Emilio Mazzoleni, un uomo di 71 anni, è stato trovato senza vita nella sua abitazione con profonda ferita alla testa gravemente. L'unico sospettato in questo caso di omicidio è il 35enne Marco Gilioli, che soffre di problemi psichiatrici. Il suo arresto da parte dei carabinieri è avvenuto nel giro di poche ore dall'omicidio, ma il sospettato non ha confessato il delitto. Al momento del fermo, Gilioli si trovava in uno stato catatonico e delirante; una condizione che da quando si apprende in ambito investigativo persisterebbe ancora oggi.
L'obiettivo principale degli inquirenti è ora comprendere se Marco Gilioli fosse seguito regolarmente dagli esperti del centro di salute mentale di Giaveno e se le valutazioni sulla sua pericolosità fossero state effettuate in modo adeguato. Inoltre, è al vaglio delle indagini un libro autobiografico scritto e autopubblicato da Gilioli, che conterrebbe riflessioni sulla sua salute mentale.
Le informazioni raccolte fino ad ora suggeriscono che il movente dell'omicidio potrebbe essere legato a dei pezzi di legno, appositamente mal accatastati su un tavolo nel retro dell'abitazione della vittima. Questo tavolo si trovava nel ballatoio in comune tra Mazzoleni e Gilioli. La scoperta del cadavere è stata effettuata da un altro vicino, sconvolto dalla tragica scena.
I carabinieri, coordinati dalla pm Manuela Pedrotta, hanno subito concentrato le indagini su Marco Gilioli, anche se inizialmente si pensava a un furto finito male, data la casa messa a soqquadro. Alcune testimonianze raccolte nel paese indicano che i due uomini avevano una relazione di vicinato, spesso giocando a bocce insieme. Tuttavia, sembra che ci fossero stati conflitti tra di loro in passato.