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“Nel primo semestre 2025 in Piemonte si contano 40 vittime sul lavoro, contro le 29 dello stesso periodo del 2024 con un incremento del 37,9%. Un dato che colpisce non solo in termini assoluti, ma anche in rapporto alla popolazione lavorativa. Con un incidenza regionale pari a 15,6 morti per milione di occupati, superiore alla media nazionale di 15,1, il Piemonte passa dalla zona gialla alla zona arancione nella mappatura del rischio elaborata dal nostro Osservatorio Vega”.
Così Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering, commenta i dati elaborati dalla sua squadra di esperti.
A destare particolare preoccupazione è la crescita degli infortuni mortali in occasione di lavoro che passano da 23 a 29: un aumento del 26,1%.
In itinere si registrano 11 decessi, rispetto ai 6 del 2024, con una variazione del +83,3%. L’aumento interessa soprattutto la provincia di Torino, che passa da 12 a 21 vittime totali (+75%).
Verbano Cusio Ossola è la provincia con il rischio più elevato (44,3), seguita da Cuneo (26,7), Torino (14,6), Novara (12,7), Alessandria (11,5) e Asti (10,8). E per quanto riguarda il numero di morti A fine giugno 2025, la provincia di Torino guida la classifica con 14 decessi, seguita da Cuneo (7), Verbano Cusio Ossola (3), Alessandria e Novara (2), e Asti (1). Biella e Vercelli non registrano decessi nel primo semestre 2025.
Particolare attenzione alle fasce d’età più colpite in occasione di lavoro in cui spicca su tutti la fascia tra 55 e 64 anni con 14 decessi, seguono i lavoratori tra i 45 e i 54 anni con 6 casi.

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