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È partita da Torino l'indagine che ha portato all'arresto di Pietro Spitale ritenuto vicino ad un'organizzazione criminale dedita al narcotraffico e destinatario di un ordine di carcerazione emesso dalla magistratura belga, al termine di un'operazione congiunta tra Belgio, Olanda e Italia che ha consentito di smascherare una base logistica della 'ndrangheta nel Nord Europa. L'arresto è avvenuto nella città di Heerlen. Durante le operazioni, gli investigatori hanno scoperto sconcertante, in quello che era stato precedentemente utilizzato come pollaio, quattro fusti impermeabili contenenti una sostanza da taglio, insieme all'attrezzatura necessaria per il confezionamento di panetti di stupefacenti.
Nell'abitazione di Spitale sono stati trovati anche documenti relativi all'organizzazione criminale, insieme a documenti di identità italiani e belgi con le fotografie dell'arrestato, ma intestati ad altre persone.
Questa operazione è stata il risultato di un complesso lavoro di indagine che ha avuto origine da un'altra operazione condotta nel 2021, denominata "Platinum Dia" e coordinata dalla Procura di Torino, che aveva portato all'arresto di 33 persone affiliati alle 'ndrine di San Luca, in Reggio Calabria. Da questa inchiesta è emerso che la 'ndrangheta aveva creato una base logistica nel Nord Europa, precisamente tra il Belgio e Heerlen, dove venivano stoccate e lavorate ingenti quantitativi di cocaina proveniente dal Sud America, insieme a denaro e armi.