Condividi:
Sono 35.350 le assunzioni programmate dalle imprese piemontesi per settembre, che diventano 92.000 considerando l’intero trimestre settembre-novembre. Un dato in flessione: rispetto a settembre 2024 si contano 4.420 entrate in meno (-11,1%), mentre su base trimestrale il calo è di 9.280 unità. A delineare il quadro è il Bollettino del Sistema informativo *Excelsior*, elaborato da Unioncamere e Ministero del Lavoro nell’ambito del Programma nazionale giovani, donne e lavoro cofinanziato dall’Unione europea.
Il Piemonte rappresenta il 22,1% delle assunzioni complessive del Nord-Ovest (160.100) e il 6,2% delle 569.000 stimate in Italia nello stesso periodo. La maggior parte delle entrate (78,6%) riguarda personale dipendente, seguita da lavoratori somministrati (15,4%), collaboratori (1,9%) e altre tipologie non subordinate (4,1%). I contratti a tempo indeterminato o di apprendistato copriranno il 23% del totale, mentre il 77% sarà a termine.
L’industria assorbirà 10.410 assunzioni, pari al 29,4% della domanda complessiva, con un calo di 1.060 unità rispetto all’anno precedente. Il settore agricolo, con 1.560 entrate (+80), incide per il 4,4%. Il 33% delle opportunità è rivolto a giovani under 30, mentre nel 23% dei casi le imprese prevedono l’inserimento di personale straniero, dato superiore alla media nazionale (19%).
Oltre la metà delle posizioni richiede esperienza pregressa nello stesso settore e nel 23,7% delle nuove assunzioni sarà necessario applicare soluzioni innovative; l’11,7% delle figure dovrà invece coordinare altre persone. Le aree più coinvolte saranno produzione e servizi (50%), commerciale e vendita (15%), tecnica e progettazione (14%) e logistica (12%), mentre amministrazione e direzione si fermeranno rispettivamente al 4% e 5%.
Resta critico il disallineamento tra domanda e offerta: il 47,8% dei profili ricercati è difficile da reperire, soprattutto per la carenza di candidati adeguati (32,7%). Un mismatch che in Piemonte supera la media nazionale.