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Una "doccia verde"’, un progetto di "restauro ecologico, urbano, architettonico, perché mettere oggi insieme le cose e non pensare di dividerle è un obbligo. Un parco che diventa luogo della cultura, del sapere, dello studio, ma soprattutto dello stare, perché il benessere della città passa attraverso i luoghi che invitano a sostare. Un parco che porta la natura più vicina all’utilizzatore". Così l’architetto Andreas Kipar, uno dei progettisti, ha raccontato questa mattina il progetto di riqualificazione e trasformazione del parco del Valentino di Torino in occasione della consegna ufficiale dei cantieri per la parte naturalistica dell’intervento.
Un progetto complessivo, con fondi Pnrr e altri, ha detto il sindaco Stefano Lo Russo, "che si compone di tanti tasselli che hanno la visione comune di costruire lungo l’asse del Po un polo culturale che associa cultura, ambiente e rilancio della navigazione del fiume". Accanto al progetto su Torino Esposizioni, con la nuova biblioteca civica, si pone dunque la trasformazione del parco in ottica più naturale, con deimpermeabilizzazione di 65mila metri quadri di terreno, rimozione delle recinzioni, messa a dimora di oltre 550 nuovi alberi, rinascita del roseto con la nuova cupola delle rose.
L’’assessore al Verde, Francesco Tresso, ha spiegato che si tratta di "un’occasione di ripensare la funzione di un grande parco urbano, con due obiettivi, ricucire settori che non erano tanto integrati, facendo convivere attività e funzioni diverse, e la sostenibilità, senza perdere il senso tradizionale del parco ottocentesco per mantenere la storia guardando al futuro".

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