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Aria di cambiamento, forse, in casa Mirafiori. La nuova Fiat 500 ibrida, che affiancherà quella elettrica verrà prodotta già a fine 2025, per la precisione tra fine del prossimo anno e inizio del 2026. Stellantis anticipa quindi i tempi previsti che avevano segnato idealmente un punto temporale a due anni, nel 2026. Ad annunciarlo è stato Olivier Francois, ceo di Fiat e responsabile a livello globale del marketing di Stellantis.

L’importante annuncio è stato accompagnato dalla presentazione di una nuova edizione speciale: la Fiat 500e Mirafiori, proprio in onore di quello stabilimento Mirafiori che fece grande Torino, e 50 anni dopo il il debutto della 131 Mirafiori nel 1974. Di questa tipologia ne saranno prodotte 500, disponibili solo in Italia da quest’estate. Raccontando un po’ meglio quello che sarà la Mirafiori del futuro, lo stabilimento torinese potrebbe arrivare a produrre 100-110.000 Fiat 500 ibride all’anno. A spiegarlo sempre l’amministratore delegato Fiat Olivier Francois.

"Dipenderà dalle condizioni del mercato, in particolare dall’andamento dell’elettrico’, ha aggiunto Gaetano Thorel, responsabile dei marchi Fiat e Abarth per l’Europa. Sia la 500 ibrida, che la 500 elettrica rimarranno in produzione fino al 2029. “Confermo anche che siamo al lavoro per la nuova 500 elettrica", ha concluso Francois. E sempre da Mirafiori sono partite le prime 200 Fiat 500 elettriche per gli Stati Uniti. Un lungo viaggio oltreoceano che però sembra fare ritorno sempre a casa, dato che lo stesso amministratore delegato ha annunciato che al momento il 70% delle Fiat vendute in Italia siano prodotte proprio qui nel Belpaese, secondo loro centro nevralgico e motore del marchio.

Il ruolo strategico dello stabilimento torinese viene disegnato tra le righe di queste parole che, almeno sulla carta, sembrano essere rassicuranti. E vien da dire che forse ci volevano, proprio dopo l’annuncio dello stesso Tavares della produzione della 500 ibrida a Mirafiori durante l’incontro con i sindacati a Torino avvenuto il 27 maggio. Un monito di speranza che aveva rinfrancato anche le sigle sindacali in un periodo di transizione che dovrà, sembra ora a tutti gli effetti, traghettare il nuovo stabilimento verso una Torino del futuro. 

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