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Sono passate poche settimane, e già ci sentivamo a corto di sport, con quel desiderio ancora addosso di veder vincere e lottare i campioni azzurri. Archiviati i successi delle Olimpiadi, si dà il via ai XVII Giochi Paralimpici estivi di Parigi, che vedranno in gara gli atleti fino all’8 settembre. La cerimonia di apertura agli Champs-Elysées e in Place de la Concorde. Gli atleti paralimpici piemontesi in gara nella capitale francese saranno 12 (sui 141 totali della spedizione italiana, record assoluto. Alcuni nati in Piemonte, altri tesserati per società locali, impegnati in 8 discipline. Alcuni già noti e plurimedagliati, in cerca di nuove record da battere, altri agli esordi pronti a mettercela tutta.

Una delle punte di diamante del gruppo è sicuramente la nuotatrice Carlotta Gilli della Rari nantes di Torino, e Fiamme Oro, che ha già collezionato la bellezza di 10 record mondiali a soli 23 anni, 2 paralimpici, 6 europei e 27 italiani. Tre anni fa a Tokyo la soddisfazione più grande con ben ben due ori, due argenti e un bronzo conquistati. Carlotta a Parigi sarà in gara nella categoria S13, riservata ad atlete ipovedenti, nelle specialità 100 farfalla, 100 dorso, 400 e 50 stile libero e 200 misti. E quest’anno cercherà sicuramente di fare ancora meglio.

Un’altra che con gli le medaglie se ne intende è Elisabetta Mijno, alla sua quarta partecipazione nel tiro con l’arco nella classe per gli atleti che gareggiano in carrozzina. Tra Londra 2012, Rio 2016 e Tokyo 2020 è riuscita a conquistare due argenti e un bronzo, ora attende di raggiungere il gradino più alto del podio. 

Alla ricerca dell’oro anche una campionessa della scherma in carrozzina, Andreea Mogos delle Fiamme Oro, alla sua terza Paralimpiade, può già vantare un argento e un bronzo ottenuti nel fioretto a squadre con Bebe Vio e Loredana Trigilia. L’atleta gareggerà nella sciabola e nel fioretto.

E poi l’atletica che a Tokyo ci ha fatto sognare con la prestazione di Monica Contrafatto, una delle tre italiane capaci di dominare la finalissima dei 100 metri femminili per atleti con amputazione a una gamba e sopra il ginocchio. La velocista di gela ma tesserata nel Verbano- Cusio- Ossola, dopo due bronzi consecutivi è pronta a far vedere di che pasta è fatta per questa Olimpiade di Parigi. Storie di sport che si intersecano a storie di vita, come quella di Lorenzo BerNand, valsusino, che tenterà di conquistare la medaglia anche dopo l’esordio di Tokyo 2020 nel canottaggio, questa volta con il ciclismo. Lorenzo è vittima civile di guerra, classe ’97, nato a Novalesa nel Torinese, nel 2013 a soli 15 anni è rimasto vittima dell’esplosione di un ordigno bellico della Seconda Guerra Mondiale: una bomba a mano scambiata per un lumino da cimitero gli ha portato via la vista.

E poi c’è chi è al suo debutto in una competizione così importante, come per esempio Riccardo Bagaini, nato in Svizzera ma anch’egli tesserato in Piemonte, il giovane gareggerà nei 400 metri. E poi ancora Veronica Silvia Biglia, Matteo Bonacina, Marco Cicchetti, Alessandro Ossola, Carola Semperboni, Roberto Lazzaro, Silvia Visaggi, Barbara Arditi, Andrea Grassini, Elena Grosso, Alessia Regis, Antonio Tosco e Fabrizio Monici . Ogni storia che si porta dietro una rivalsa, o forse semplicemente la voglia come tutti gli atleti di farcela e tornare a casa da Parigi con qualche medaglia e soddisfazione in più. Che lo spettacolo abbia inizio.

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