Condividi:

Dopo l’ennesimo episodio di violenza in ospedale, arriva una dura presa di posizione da parte dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Torino. Il presidente Ivan Bufalo condanna senza mezzi termini quanto accaduto nei giorni scorsi al pronto soccorso dell’ospedale Maria Vittoria, dove, durante una rissa scoppiata tra due gruppi di nomadi, sono rimasti feriti un medico e cinque infermieri.

«È inaccettabile che chi dedica la propria vita a curare venga ferito sul luogo di lavoro. Non si può più tollerare che nei pronto soccorso il pericolo maggiore non sia una patologia, ma l’ambiente in cui si opera, spesso degradato, trascurato e violento», afferma Bufalo.

Secondo il presidente dell’Opi, non si tratta più di episodi isolati, ma della spia di un problema strutturale che coinvolge l’intero sistema sanitario e sociale. «Parlare ancora di emergenze occasionali è sbagliato: ci troviamo di fronte a un contesto in cui il rischio non è solo clinico, ma ambientale e sociale. Il personale sanitario lavora sotto stress continuo, in condizioni che spesso sfiorano l’inaccettabile, esposto quotidianamente ad aggressioni verbali e fisiche», denuncia.

Bufalo rilancia la richiesta di un presidio stabile delle forze dell’ordine all’interno dei pronto soccorso, ma sottolinea anche la necessità di un intervento più ampio, che coinvolga politica, istituzioni e società civile. «Serve un impegno concreto e condiviso, ma soprattutto è urgente un investimento culturale: dobbiamo educare al rispetto, sensibilizzare la cittadinanza sul valore della cura e promuovere una cultura della responsabilità collettiva», conclude.

L’episodio del Maria Vittoria rappresenta, dunque, l’ennesimo campanello d’allarme su un fenomeno che rischia di diventare cronico, minando la sicurezza e la dignità di chi lavora ogni giorno al servizio della salute

Tutti gli articoli