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In Piemonte nel 2024 sono state richieste - secondo il Rapporto Uil - 51,1 milioni di ore di cassa integrazione, in aumento del 64,2% rispetto al 2023 e 1,37 milioni di ore dei fondi di solidarietà gestiti dall’Inps, che coprono i lavoratori privi di strumenti di sostegno al reddito, per un totale complessivo di 52,48 milioni di ore (+61,2%). A livello nazionale le ore autorizzate sono state 507 milioni con un incremento del 20%.
Tra le province l’aumento più forte è stato a Novara (+178%), seguita da Torino (+103,1%), Biella (+76,9%), Asti (+42,9%), Vercelli (+33,5%). In calo a Verbania (-12,7%), Alessandria (-17,3%) e Cuneo (-18,2%). Torino, con 32,46 milioni di ore, si conferma anche nel 2024 provincia più cassaintegrata d’Italia, seguita da Vicenza e Brescia.
"I dati relativi alla cassa integrazione, letti assieme ad altri importanti indicatori economici - commenta il segretario generale della Uil Piemonte, Gianni Cortese - confermano le difficoltà della regione: tante crisi occupazionali aperte, il calo della produzione industriale scesa dello 0,8%, le esportazioni ridimensionate del 4,9%. Il 2025, purtroppo, si annuncia foriero di forti preoccupazioni. Per l’automotive, così come per gli altri settori produttivi, investiti da profonde trasformazioni, c’è bisogno di un approccio europeo basato sulla neutralità tecnologica, affinché le scelte industriali e produttive non penalizzino l’occupazione e favoriscano una transizione giusta. Finora l’Unione Europea si è concentrata prevalentemente su regolamentazioni e restrizioni, senza un adeguato supporto finanziario. Ora dovrebbe assumersi la responsabilità di guidare il cambiamento attraverso la creazione di un grande fondo sovrano, un Fondo Sure in Transition, con una dotazione importante di miliardi di euro, destinato all’innovazione, alla ricerca e alla tutela dell’occupazione

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